Roma, 14 ott. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale mette in guardia dal rischio di una “improvvisa e brusca correzione” dei titoli azionari legati all’intelligenza artificiale a Wall Street, facendo parziali analogie con la bolla Internet del 2001 (dot-com) e sottolineando la concentrazione dei rischi in questo segmento.
Nel suo Global Financial Stability Report, l’istituzione di Washington analizza le valutazioni dei titoli dell’azionario Usa non solo in riferimento al rapporto tra prezzo e utili (p/e) ma anche con vari modelli che cercano di cogliere i fondamentali dei titoli sull’indice S&P 500.
“Attualmente le valutazioni sono tirate – dice lo studio -. Si stima che siano sopravvalutate di circa 10 punti percentuali. Tuttavia, in diversi episodi del passato le valutazioni eccessive erano perfino più alte, per esempio durante la bolla dot-com degli inizi del 2000”.
L’istituzione di Washington esprime “particolare preoccupazione sulla concentrazione dei rischi nell’ambito dell’S&P 500, è ai massimi storici con un piccolo gruppo di titoli che vanno dalle mega imprese dell’information technology a quelle collegate all’IA che stanno trainando l’indice generale. Il settore dell’IT pesa per il 35% dell’S&P 500, un valore simile a quello della bolla dot-com ma le sole 7 società più grandi pesano per il 33% dell’indice. Conseguentemente – si legge – una misura che guarda alla concentrazione del rischio è ora notevolmente più elevata che durante la bolla del dot.com”.
Inoltre, “a fronte di consistenti investimenti legati all’intelligenza artificiale, per esempio su processori e data center la possibilità che le mega imprese non riescano a generare i rendimenti attesi, in base a cui vengono giustificate le alte valutazioni attuali, potrebbe innescare deterioramenti nel clima tra gli investitori e rendere i titoli suscettibili di improvvise e drastiche correzioni. Conseguentemente le valutazioni potrebbero collassare – conclude il Fmi – rendendo l’indice vulnerabile a cali”.