Milano, 13 nov. (askanews) – Dal 13 novembre 2025 Fondazione Elpis presenta a Milano la mostra collettiva A te non resta che abitare questo desiderio.
La racconta ad Askanews la curatrice della mostra Sofia Schubert, responsabile mostre e residenze artistiche della Fondazione: “Dopo sei anni di progettualit di Fondazione Elpis, iniziata con Una boccata d’arte nei borghi italiani, continuata con l’apertura della sede di Fondazione Elpis a Milano, l’apertura della mostra A te non resta che abitare questo desiderio segna un ulteriore nuovo traguardo. La mostra infatti il risultato di un percorso di residenze a cui hanno partecipato quattro artisti che si chiama Atelier Elpis. In questa prima edizione stato interessante vedere come tanti dei temi che sono emersi in questi ultimi sei anni nei borghi ritornano anche a Milano: basti pensare al tema della turistificazione, della perdita di identit dei luoghi, della gentrificazione.
Il titolo della mostra si ispira alle Citt Invisibili di Italo Calvino: l’idea stata quella di estrapolare anche la metodologia di Calvino, ovvero l’idea di descrivere una citt attraverso diverse sfaccettature prendendo una caratteristica della citt, isolarla e renderla come punto di ispirazione di un’intera narrazione. l’esercizio che stato fatto dai quattro artisti. Natalya Marconini Falconer, ispirandosi alla memoria familiare, ha creato un filo rosso che unisce la storia industriale della citt di Milano alla storia delle migrazioni dal Sud Italia al Nord. Ornella Cardillo ha creato delle opere scultorie, estrapolando quelli che potrebbero essere gli archetipi architettonici della citt di Milano e creando quindi una sorta di partitura di forme che poi attraverso una performance vengono attivate. Stella Rochetich vede la citt di Milano come un luogo dove i corpi si incontrano, lasciano tracce nello spazio pubblico anche in maniera inconsapevole. Giuseppe Lo Cascio si concentrato sul perenne cantiere: da un lato pu essere un cantiere che costruisce, dall’altro pu essere un cantiere che distrugge ed entrambi questi lati sono caratterizzati dal fatto che producono macerie.
Atelier Elpis si inserisce in quello che il filo rosso della nostra progettualit, ovvero il rapporto che si instaura tra l’arte contemporanea, la creazione dei giovani artisti, i territori e le persone che abitano in questi territori. La volont quella di riportare nella citt di Milano l’approccio, la metodologia che abbiamo sviluppato negli ultimi sei anni con Una boccata d’arte: un approccio radicato e situato sul territorio invitando giovani artisti, italiani e non, a interrogarsi su tutte quelle che sono le istanze che caratterizzano il nostro territorio”.
Da questa prima esperienza di Atelier Elpis, che ha coinvolto da maggio a luglio Natalya Marconini Falconer e Ornella Cardillo e da agosto a novembre Stella Rochetich e Giuseppe Lo Cascio, prende avvio il nuovo programma di residenze di artista della Fondazione Elpis. Il modello, articolato in cicli di residenza che vedono la presenza simultanea di pi artisti, trasforma la Fondazione in un laboratorio aperto, in cui la creazione si intreccia con il dialogo e con il contesto culturale di Milano. Atelier Elpis porta i giovani artisti, italiani e internazionali, a trascorrere un periodo di permanenza e produzione a Milano, presso gli spazi di recente realizzazione, concepiti appositamente per questo scopo. Nel corso della residenza gli artisti vivono e approfondiscono la citt e, esattamente come accade per la preparazione degli interventi di Una Boccata d’Arte, sono spinti nell’esplorazione delle storie della citt di Milano.
Le opere originali prodotte ad hoc durante Atelier Elpis sono visibili al pubblico nella sede della Fondazione Elpis da gioved 13 novembre 2025 a domenica 1 febbraio 2026.

