Milano, 10 set. (askanews) – Abile, imperturbabile eppure non ancora quarantenne: i compiti che aspettano il nuovo primo ministro francese sono molto complessi, ma le sue capacità sono ampiamente riconosciute a Parigi. In passato ha ammesso un certo gusto per le missioni impossibili Sébastien Lecornu che è un ex LR (Les Républicains), che non dispiace alla destra (nonostante le dichiarazioni a caldo di Marine Le Pen) e che dalla sinistra viene considerato un abile manovratore: basti ricordare che per la sua legge sulla programmazione militare, qualche mese fa, ha avuto successo ed è riuscito con i voti del blocco centrale, LR, ma anche con quelli di Rassemblement National e del Partito Socialista.
“Dal 2017, ho avuto l’onore di servire la Francia in sei governi successivi, sotto l’autorità e con la fiducia di Emmanuel Macron”: così scriveva alla vigilia di Natale 2024 il ministro dimissionario delle Forze Armate Lecornu, ora scelto per diventare il nuovo Primo Ministro francese dopo la caduta del governo di François Bayrou, alla quale ha assistito imperturbabile. E proprio oggi ha postato: “Il Presidente della Repubblica mi ha affidato il compito di costruire un Governo con un obiettivo chiaro: la difesa della nostra indipendenza e del nostro potere, il servizio del popolo francese e la stabilità politica e istituzionale per l’unità del Paese. Vorrei ringraziarlo per la fiducia che ha dimostrato in me nominandomi Primo Ministro”.
Vicinissimo al Presidente della Repubblica, sembra che la sua lealtà sia stata finalmente ricompensata: il trentanovenne è l’unico ministro ad aver prestato servizio nel governo da quando Macron è salito al potere. “Rendo omaggio a François Bayrou per il coraggio dimostrato nel difendere le sue convinzioni fino alla fine”, ha aggiunto.
Ex LR, apprezzato dalla sinistra e da Rassemblement National, Lecornu ha ricoperto inizialmente l’incarico di Segretario di Stato presso il Ministro per la Transizione Ecologica e Inclusiva (2017-2018), Ministro Delegato per gli Enti Locali (2018-2020) e Ministro per i Territori d’Oltremare (2020-2022), prima di essere nominato Ministro delle Forze Armate. Una carica che ha ricoperto per tre anni, nonostante i successivi cambi di governo (con i premier Élisabeth Borne, Gabriel Attal, Michel Barnier e da ultimo Francois Bayrou”.
Sempre nel 2024, con un’attualità che sembra quella odierna, Lecornu aveva scritto: “Il nuovo Governo dovrà trovare compromessi, ma anche e soprattutto scelte coraggiose da fare. Ricordiamo questa frase del generale de Gaulle: ‘Difesa! È la ragione primaria dell’esistenza dello Stato. Non può non farlo senza autodistruggersi’. Contano solo i nostri risultati nel servire i francesi. La loro sicurezza richiederà coraggio politico”.
Da notare che oltre alla sua lealtà verso Macron, l’ex ministro è stato scelto sia per i suoi noti legami con la sinistra, sia per la simpatia del Rassemblement National nei suoi confronti.
Prima di unirsi a La République en Marche nel 2017, infatti Sébastien Lecornu apparteneva ai Repubblicani, dai quali fu espulso lo stesso anno. È stato anche membro del gabinetto di Bruno Le Maire e gli rimase vicino per diversi anni.
In queste ore la sua nomina ha scatenato diverse reazioni politiche e una tempesta di proteste, in particolare a sinistra. Il Partito Socialista ha messo in guardia dal rischio di una rivolta sociale nel Paese, nonché dal rischio di un blocco istituzionale. L’opposizione, in particolare ha criticato la scelta presidenziale alla vigilia della mobilitazione del 10 settembre ed è molto scettica sulla possibilità di un accordo sul bilancio. “Questa nomina è uno scandalo”, secondo La France Insoumise, “una provocazione”. E le reazioni lasciano intendere che i negoziati saranno probabilmente duri e difficili. Ma Lecornu, secondo quanto si dice, ama le sfide impossibili.
(di Cristina Giuliano)