A volte, ho la vaga sensazione di passare come fossi un sismografo. Lì, a registrare ogni movimento. Un movimento che riguarda sostanzialmente il mondo politico. Ma, sapendo che la politica ha il compito di riassumere un po’ tutto, non devo trascurare nemmeno ciò che accade nei d’intorni di quest’ultima.
Mi sono dato questa croce, con regolarità ve la sottopongo, senza troppo soffrirne, e con una certa puntualità.
Se tutto dovesse andare secondo le linee dominanti, me ne starei zitto. Ma considerando che il mondo degli uomini non pare essere prono ad un solo indirizzo, ecco che le deviazioni mi impongono una loro registrazione. Anche cose minime. Non sempre aspetti di titanica portata. Anzi, sono proprio le movenze secondarie ad essere più appetitose. Cogliere pertanto anche semplici fruscii, perché potrebbero successivamente ampliare la loro portata e offrire effetti di tutto rispetto.
Si tratta dell’evento capitato l’altro ieri nel cosiddetto “regno di Ferruccio Saro”. Prima che giungessero le elezioni del 2018, in quel principato si sono giocate le carte più interessanti. Ricorderete che è da quel cappello che il mago ha fatto uscire il coniglio. Oggi, le magie sono a scartamento ridotto. Non c’è paragone rispetto ai fasti della stagione pre elettorale di allora.
Saro era caduto un po’ in disgrazia. I figli lo avevano non solo disarcionato, ma persino messo alla porta. Ma Saro è Saro. E, conoscendolo, avrebbe sicuramente reagito a quei gestacci. Ed eccolo ricomparire, gli hanno riservato un servizio al Tg3 Fvg, rimettendo in sella una nuova proposta, con un nuovo simbolo, un nuovo nome, immancabilmente infilato nel centro destra e, cosa eclatante, con il rientro del figliol prodigo. Renzo Tondo, dopo anni di sofferta distanza – le immagini vedevano padre e figlio accostati in prima fila – ieri ha consumato il rito del rientro. È intervenuto, ha quindi siglato la convergenza all’interno del principato di Martignacco e i due, muniti di una degna corte, si sono lanciati in una nuova avventura politica regionale.
Direte che la cosa è marginale? Che non inciderà per nulla nel campo dell’Imperatore? Che passerà in sordina dopo essere fuggevolmente apparsa nel suo vagito?
Non siatene certi. Le risorse di Saro sono più di quanto ciascuno di noi possa immaginarsi. La storia l’ha testimoniato in abbondanza.
Potrebbe anche dar corpo ad un gruppo consigliare regionale e in quel caso, la vecchia presenza farà sentire il suo peso. Certo è che se, invece, non gli riuscisse l’operazione, ci potrebbe essere la fondata ragione che la bandierina alzata ieri l’altro si limitasse a raccogliere un venticello di misera pretesa.
Il problema è capire quanto possa essere utile a Massimiliano Fedriga una operazione di questo tipo, se la vede con sospetto o se, invece, la trovi persino simpatica. Ma questa è una vicenda che non abbiamo ancora l’onore di conoscere. Le mosse successive ci potranno raccontare se trattasi dell’una o dell’altra, ma per ora, restiamo vinti solo da pura curiosità.