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lunedì, 16 Giugno, 2025
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G7 chiede de-escalation Israele-Iran ma Trump non firma. Tensioni su ruolo Russia

New York, 16 giu. (askanews) – I leader del G7 hanno redatto una dichiarazione congiunta che invita alla de-escalation del conflitto tra Israele e Iran e ribadisce la necessità di tutelare la stabilità dei mercati, in particolare quelli energetici. Il testo riconosce il diritto di Israele a difendersi ma, secondo due fonti riportate da Reuters, non ha ottenuto il via libera del presidente Donald Trump.

Il presidente Donald Trump non ha ancora dato il via libera alla bozza di dichiarazione del G7 che chiede una de-escalation tra Iran e Israele, secondo fonti vicine ai negoziati. Nel documento che era ancora in discussione a poche ore dall’inizio del vertice in Canada, si afferma che Israele ha diritto a difendersi e che l’Iran non deve mai risultare in possesso di un’arma nucleare. I leader europei, tra cui Emmanuel Macron, Friedrich Merz e Keir Starmer, sono impegnati a cercare di arrivare a una posizione comune e un messaggio condiviso sul conflitto in Medio Oriente.

Ma il presidente americano Donald Trump non intende firmare la dichiarazione congiunta che chiede la de-escalation tra Israele e Iran, redatta dai leader del G7 in Canada. Lo afferma la Cnn, citando una fonte a conoscenza della questione.

La bozza di dichiarazione, presentata da funzionari europei al vertice, afferma che Israele ha il diritto di difendersi e che l’Iran non può ottenere un’arma nucleare.

“Sotto la forte guida del presidente Trump, gli Stati Uniti sono tornati a guidare gli sforzi per ristabilire la pace nel mondo. Il presidente Trump continuerà a lavorare per garantire che l’Iran non possa ottenere un’arma nucleare”, ha dichiarato un funzionario della Casa Bianca in risposta a una domanda sui piani di Trump in merito alla dichiarazione congiunta. Il primo ministro canadese Mark Carney ha interrotto la sessione di domande e risposte di Donald Trump durante il G7 in corso a Kananaskis, un gesto raro tra leader che ha lasciato il presidente visibilmente contrariato. Carney, presidente di turno del vertice, ha cercato di riportare l’attenzione sull’agenda ufficiale, ma l’episodio ha evidenziato quanto sia difficile mantenere il confronto in linea con i temi concordati.

Trump, nel suo intervento, ha rilanciato la proposta di riammettere la Russia nel gruppo: “Il G7 era il G8 prima che Barack Obama e una persona chiamata Trudeau decidessero di escludere la Russia”, ha dichiarato, aggiungendo che la presenza di Mosca “avrebbe evitato la guerra in Ucraina”. Ha poi risposto a domande su Iran, immigrazione e commercio, ribadendo che il suo focus principale è “il commercio, e in particolare con il Canada”. Riconoscendo le divergenze con Carney, ha affermato: “Credo che Mark abbia un’idea più complessa, ma anche molto buona”. Sul conflitto in Medio Oriente, Trump ha fornito un giudizio netto: “è doloroso per entrambe le parti, ma direi che l’Iran non sta vincendo questa guerra”, ha detto, invitando Teheran a negoziare.

Nel frattempo, un funzionario statunitense ha confermato che il presidente non firmerà la dichiarazione congiunta del G7 che chiede una de-escalation tra Israele e Iran, sostenuta dagli altri leader. Il testo riafferma il diritto di Israele a difendersi e stabilisce che l’Iran non dovrà mai ottenere un’arma nucleare.