Roma, 7 ott. (askanews) – “Fuori non si respira una bellissima aria, ma noi dobbiamo pensare al nostro”, il commissario tecnico della Nazionale ha parlato alla vigilia del doppio impegno con Estonia e Israele, toccando tutti i temi caldi: dalle convocazioni alle assenze, fino all’atmosfera che circonda la squadra. Si comincia con Italia-Israele a Udine. “Dispiace vedere cosa succede, gente innocente e bambini che muoiono. Non possiamo dire che l’ambiente sia sereno: ci saranno 10mila persone fuori dallo stadio e 5mila dentro. Ma noi dobbiamo andare al Mondiale e ce la metteremo tutta”. Sul piano tecnico, l’allenatore ha parlato di aggiustamenti e di spirito di gruppo: “I ragazzi stanno molto meglio ora che un mese fa. Dobbiamo migliorare nell’annusare il pericolo e non dare mai nulla per scontato. Un allenatore deve essere bravo a fare tutto: a me non piace la difesa a tre, ma questo non conta. Sceglieremo sempre il modulo migliore per la squadra”. Tra le novità spiccano le convocazioni di Nicolussi Caviglia e Cambiaghi: “Cambiaghi fa bene entrambe le fasi, Nicolussi dà equilibrio e qualità come vertice basso. Ero curioso di vederlo”. Poi uno sguardo agli attaccanti: “I numeri dicono che stanno bene, anche a livello di sorrisi. Poi vediamo come stanno atleticamente”. Su Ahanor e Tresoldi: “Stiamo parlando di loro da un po’, sono giocatori che hanno la possibilità di vestire la maglia azzurra e ci stiamo lavorando. Ne stiamo parlando con Buffon e con la federazione, vedremo se si potrà far qualcosa”.
Non è mancato un passaggio su Giacomo Raspadori, che nell’Atletico Madrid gioca esterno: “Anche io l’avevo usato lì, le coppie esterne sono lui e Cambiaghi”. Quanto a Kean, il messaggio è chiaro: “Deve dare qualcosa in più, perché è un giocatore importante. Abbiamo bisogno delle sue caratteristiche e della sua voglia”. Sulle scelte, il Ct ha ribadito il principio della meritocrazia: “Giriamo tanto per vedere più partite possibili. Quando vedi cose interessanti devi premiare: le porte della Nazionale restano sempre aperte”. E a proposito di esclusioni eccellenti, ha spiegato così l’assenza di Chiesa: “Ci parlo tanto, gli rompo le scatole. Non si sente al cento per cento e deve risolvere delle problematiche. Non c’è nessun caso o segreto”. Un pensiero anche per Spinazzola, richiamato dopo l’infortunio di Politano: “Il suo valore è evidente, è sempre stato un po’ sfortunato con gli infortuni. A 32 anni non è facile farsi trovare così pronto, ma ho trovato grande entusiasmo. È un ragazzo puro”.
Tra una battuta e l’altra, c’è spazio anche per un sorriso, quando racconta la telefonata a Fabio Cannavaro, nuovo Ct dell’Uzbekistan: “Gli ho detto che ha c**o: ti profumi, metti il gel e sei già al Mondiale, e io sono qui in trincea…”. Ma subito torna la concentrazione: “Con l’Estonia dobbiamo stare attenti, abbiamo tutto da perdere”. Infine, un accenno al calcio moderno e alle sfide internazionali: “Milan-Como in Australia? È il calcio moderno, sono cifre importanti. È giusto che le società le prendano in considerazione, lo vedo come qualcosa di positivo per il nostro calcio”. E sulla propria esperienza da commissario tecnico, una chiusura sincera: “Le pressioni sono tante, ma mi piace molto. Pensavo che mi sarei annoiato senza il campo quotidianamente, invece non è così”.