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lunedì, 9 Giugno, 2025
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Genova è pronta a salutare la Vespucci: onore alla Marina Militare

Il 10 giugno si celebra a Ponte Parodi la Giornata della Marina e la conclusione del tour mondiale della nave-scuola. Attesa la presenza del Presidente Mattarella e delle Frecce Tricolori.

Domani 10 giugno Genova ospiterà, presso Ponte Parodi, la cerimonia per la Giornata della Marina Militare Italiana, ricorrenza che commemora l’impresa di Premuda del 1918, quando i MAS 15 e 21, al comando di Luigi Rizzo, affondarono la corazzata austriaca Santo Stefano. Ma quest’anno la celebrazione avrà un valore aggiunto: coinciderà con l’arrivo e la conclusione del Tour Mondiale 2023-2025 della nave scuola Amerigo Vespucci.

Il ritorno della nave più amata

Dopo due anni di navigazione, 50mila miglia nautiche percorse, il passaggio di Capo Horn (5 aprile 2024) e la visita a 53 porti in 32 Paesi dei cinque continenti, la Vespucci torna in patria. Guidata dal Capitano di Vascello Giuseppe Lai, la nave-simbolo della Marina è stata ambasciatrice dell’Italia nel mondo, portando con sé un messaggio di cultura, bellezza e competenza.

Con le sue linee eleganti e la bandiera tricolore al vento, è riconosciuta ovunque come la nave più bella del mondo, simbolo galleggiante della marineria e dell’identità italiana.

Cerimonia solenne con Mattarella

Alla cerimonia parteciperà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto dal Ministro della Difesa Guido Crosetto e da numerose autorità civili e militari. Al suo arrivo, Mattarella riceverà il saluto alla voce e passerà in rassegna lo schieramento navale: saranno presenti le unità Trieste, Vulcano, San Giusto, Morosini, Diciotti, Cavour, Margottini, Chioggia, Tedeschi e il sommergibile Scirè.

Due i momenti spettacolari previsti: il sorvolo delle Frecce Tricolori e quello di una formazione aerea composta da F35B e AV8B dell’Aviazione Navale. Genova sarà dunque il teatro di una giornata di festa, memoria e orgoglio nazionale, in cui la tradizione e il futuro della Marina Militare si daranno idealmente la mano, nel nome dell’Italia e della sua vocazione al mare.