Sono finora 52 i corpi ritrovati in mare al largo di Gibuti, nel Corno d’Africa, dopo il naufragio di due imbarcazioni di migranti capovolte durante una mareggiata. Si presume che i dispersi siano una sessantina. A bordo c’erano circa 130 persone. Lo ha confermato l’Agenzia dell’Onu per le migrazioni, mentre i cadaveri si allineano via via sulla spiaggia. Sedici sopravvissuti sono stati tratti in salvo.
Il naufragio è avvenuto ieri, ma le operazioni di soccorso proseguono oggi. Testimoni hanno riferito che enormi onde hanno fatto capovolgere le imbarcazioni una mezz’ora dopo la partenza.
Migliaia di migranti dalla regione del Corno d’Africa partono ogni anno da Gibuti per attraversare lo stretto di Bab al-Mandeb e raggiungere la penisola arabica, nella speranza di trovare lavoro nei Paesi del Golfo. In maggioranza si tratta di etiopi. La traversata è pericolosa, con gli scafisti che a volte costringono i migranti a gettarsi in mare prima dell’arrivo a destinazione.