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mercoledì, Aprile 30, 2025
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Giro d’Italia 2025: un tributo alla speranza nel cuore di Roma

Una tappa storica - l’ultima del Giro - dal Vaticano al Circo Massimo. Per Mons. Tighe «non si tratta di un semplice passaggio turistico, ma di un gesto che riflette l’universalità del messaggio di Papa Francesco».

L’attesissima passerella conclusiva del Giro d’Italia 2025, in programma domenica 1° giugno, si trasformerà in un evento carico di simbolismo e valori universali. Per la prima volta nella storia, la competizione ciclistica dedicherà la sua ultima tappa a Papa Francesco, attraversando la Città del Vaticano e concludendosi al Circo Massimo, in un percorso che unirà sport, spiritualità e impegno sociale. L’iniziativa, sostenuta attivamente dal Vaticano nell’anno del Giubileo della Speranza, è stata presentata ieri in Campidoglio alla presenza del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri e del Vescovo Paul Tighe, Segretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione.

La scelta del traguardo romano non è casuale: per il terzo anno consecutivo, la Capitale ospiterà il gran finale in rosa, arricchendolo quest’anno di un significato speciale. La corsa avrà infatti una partenza simbolica dai Giardini Vaticani, dove i ciclisti percorreranno la Via Mariana, un itinerario che ospita immagini di Maria provenienti da ogni angolo del globo. «Non si tratta di un semplice passaggio turistico, ma di un gesto che riflette l’universalità del messaggio di Papa Francesco», ha spiegato il Vescovo Tighe, sottolineando come il percorso rappresenti metaforicamente «un piccolo giro del mondo, in sintonia con lo spirito del Giubileo».

«Roma è orgogliosa di accogliere ancora una volta il Giro d’Italia, in una tappa che quest’anno assume un valore straordinario», ha dichiarato il Sindaco Gualtieri. «La partenza dal Vaticano è un tributo alla figura del Santo Padre e alla sua chiamata alla fratellanza, soprattutto in un momento storico in cui la speranza è più necessaria che mai. Sarà una vigilia della Festa della Repubblica indimenticabile, con lo sport che si fa veicolo di bellezza e unità».

L’evento, organizzato in collaborazione con Athletica Vaticana e il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, non si limiterà alla competizione sportiva. Durante la tappa, verranno promosse iniziative culturali e sociali legate ai temi della sostenibilità e dell’inclusione, temi cari tanto al Pontefice quanto all’amministrazione capitolina.

Il percorso, studiato per unire simbolicamente sacro e profano, condurrà i corridori attraverso alcuni dei luoghi più iconici di Roma, dalla Basilica di San Pietro al Colosseo, fino all’arrivo spettacolare al Circo Massimo, dove migliaia di spettatori potranno assistere al tradizionale giro d’onore. «Questa tappa è un regalo al mondo intero», ha aggiunto Gualtieri. «Racconteremo la Grande Bellezza di Roma, ma anche la sua capacità di essere laboratorio di dialogo e progresso».

La Corsa Rosa lascerà così un’eredità che va oltre il podio: un messaggio di resilienza e unità, incarnato dall’impegno di atleti, istituzioni e comunità religiosa. Un’edizione che, tra sacralità e sudore, conferma il Giro d’Italia non solo come spettacolo sportivo, ma come ponte ideale tra i popoli.