Roma, 10 dic. (askanews) – Prosegue fino al 18 dicembre “Hyperlocal Rebibbia”, la mostra a cielo aperto dedicata al polo penitenziario più grande d’Italia, ideata in occasione del Giubileo dei Detenuti da Hyperlocal, la piattaforma editoriale che da quattro anni racconta le comunità, i luoghi simbolici e le scene culturali e artistiche dei quartieri di diverse città del mondo.
Giovedì 11 dicembre alle 18.30 in programma un secondo incontro aperto al pubblico dal titolo “Forward the Unseen” (alle 18.30 presso la Casa del Municipio Roma IV “Ipazia di Alessandria”, in Viale Rousseau 90). Un talk che esplora come il teatro, il video e la fotografia possano diventare un’esperienza trasformativa, aiutando i detenuti a sperimentare nuovi ruoli sociali e a ricostruire la propria identità. L’incontro indaga il ruolo dell’arte e della creatività come strumenti di trasformazione e libertà, anche in contesti di privazione come il carcere, attraverso una serie di confronti relativi ai media espressivi e visuali con cui il Carcere di Rebibbia è stato raccontato, a partire dalle esperienze personali e lavorative di alcuni contributor che hanno partecipato alla realizzazione di Hyperlocal Magazine Rebibbia e della mostra.
Durante l’incontro sarà proiettato il video dell’intero progetto “Hyperlocal Rebibbia. The Prison as a Neighborhood: Inside the Rebibbia Penitentiary Complex” di Alain Parroni.
Intervengono: il regista Alain Parroni su sguardo, racconto diretto e messa in scena dell’esperienza; Fabio Cavalli, regista e fondatore del “Teatro Libero di Rebibbia” e Francesca Tricarico, regista e ideatrice del progetto di teatro in carcere “Le Donne del Muro Alto”, sul ruolo delle arti performative e il teatro come riscatto.
Ideato in occasione del Giubileo dei Detenuti previsto il 14 dicembre 2025, e frutto di un lavoro portato avanti dalla redazione di Hyperlocal insieme a un nutrito gruppo di scrittrici e scrittori, fotografe e fotografi, insieme a un gruppo di diciassette detenuti che in due mesi di attività sono diventati parte integrante della redazione, Hyperlocal Rebibbia narra e mostra “Un Mondo alla rovescia” le cui dinamiche sono tanto simili quanto diametralmente opposte rispetto a quelle che intercorrono tra i cittadini liberi. Una diversità nella somiglianza che genera continui cortocircuiti e impone riflessioni e domande.
Il magazine nato da questa esperienza è stato affisso eccezionalmente sia nel Nuovo Complesso di Rebibbia, all’interno dell’area verde che costeggia la Porta Santa e la Chiesa del Padre Nostro, che nello slargo antistante la fermata della Metro B, dove i 120 poster che lo compongono, sono esposti fino al 18 dicembre su 20 tabelle metalliche e removibili.
I suoi contenuti possono così essere fruiti dall’intera comunità che popola il carcere di Rebibbia, da coloro che hanno contribuito alla loro realizzazione attraverso le attività progettuali attivate da Hyperlocal all’interno del penitenziario stesso, e dalla popolazione del quartiere che affolla questo tratto di Tiburtina ogni giorno. Una mostra a cielo aperto dunque, che costruisce un ponte tra “dentro” e “fuori”.
Hanno partecipato alla realizzazione del progetto i fotografi e le fotografe Stefano Lemon, Lavinia Parlamenti, Guido Gazzilli, Benedetta Ristori e scrittrici e scrittori come Isabella De Silvestro, Federica Delogu, Christian Raimo, Nicolò Porcelluzzi, Alice Sagrati, Elisa Cuter, Graziano Graziani, Emilia Agnesa, Silvia Basile.
A loro si aggiungono il regista Alain Parroni, che ha firmato il video di presentazione di Hyperlocal Rebibbia indagando il rapporto tra detenuti e il quartiere di Rebibbia; l’illustratrice Oscar Frosi @matrioscar e numerosi documenti visivi d’archivio di chi ha incrociato il carcere negli anni passati e nei modi più disparati: dai progetti del suo architetto Sergio Lenci, agli scatti di Tano D’Amico e Angelo Turetta, dalle foto di scena del film “Fuori” di Mario Martone a quelle di “Cesare deve morire”, pluripremiata pellicola dei Fratelli Taviani; dalle realtà associative e compagnie teatrali La Ribalta e Le Donne del Muro Alto, fino ad arrivare alla corrispondenza originale della detenuta trans Fernanda Farias De Albuquerque, da cui nei primi anni Novanta è nato il romanzo autobiografico Princesa.
Hyperlocal è una piattaforma editoriale curata da Edizioni Zero che dal 2020 racconta le comunità e le scene culturali e artistiche di rilievo storico, contemporaneo e internazionale localizzate nei quartieri di diverse città del mondo. Hyperlocal Magazine è l’omonimo giornale in formato affissione: una mostra a cielo aperto che coinvolge figure di spicco – autori, scrittori, fotografi, artisti e illustratori – per raccontare, localmente alla città e internazionalmente al pubblico online, storie legate a comunità e scene appartenenti a un quartiere simbolico e ogni volta diverso.
Hyperlocal Rebibbia, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico Artes et Iubilaeum – 2025, finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU per grandi eventi turistici nell’ambito del PNRR sulla misura M1C3 – Investimento 4.3 – Caput Mundi.
(copyright photo: Lavinia Parlamenti)

