Roma, 18 nov. (askanews) – “Il Quirinale non c’entra nulla, il Quirinale non si commenta: si recepisce e se ne fa tesoro. sono regole di base della grammatica istituzionale: il Quirinale è al di sopra di qualsiasi polemica, attendiamo però una risposta dal consigliere e se non arriva… non è che facciamo l’Aventino”. Così Galeazzo Bignami capogruppo Fdi alla Camera chiarisce la richiesta fatta questa mattina sul caso dell’articolo de La Verità che cita frasi del consigliere del Quirinale Francesco Garofani.
“Non ci permettiamo di chiedere smentite al Quirinale però rimane la domanda al cosigliere”, insiste Bignami a cui iu giornalisti in Transatlantico chiedono di specificare quale frase attribuita al consigliere sia da censurare: “Il piccolo sta nel grande, quindi a maggior ragione nulla costa a una persona come il consigliere Garofani dire una parola: ‘smentisco’”.
“Noi non vediamo piani – dice a proposito del titolo dell’articolo de La Verità -, c’è un singolo che ha fatto delle affermazioni, è vero o non è vero? Non mi permetto minimimanete di tirare in mezzo il Quirinale”. E a chi gli chiede se ne abbia parlato con la premier Giorgia Meloni risponde: “Uso la mia testa”.
“Non abbiamo detto se non arriva allora Aventino, non chiediamo le dimissioni Garofani. Le sue sono opinioni libere e legittime ma altrettanto legittima è la richiesta di smentita, se non c’è prendiamo atto che è la sua opinione”, ha concluso.

