Gregori (PD): Roma non può autogovernarsi

Augusto Gregori, responsabile sviluppo economico del Partito Democratico di Roma in una nota dichiara che: “Le inefficienze della capitale vengono certificate ormai giorno dopo giorno. La situazione di Ama e della raccolta rifiuti nella Capitale è l’ennesima dimostrazione del fallimento politico della giunta Raggi. La città non può autogovernarsi, né promuovere l’incentivo ad arrangiarsi”.

“Provando a fare un quadro della situazione attuale – continua Gregori – possiamo constatare come Roma versi nel caos più totale, a partire dalle aziende comunali, dove vediamo procedure fallimentari, bilanci in sospeso e contratti non rinnovati, passando per la Roma Multiservizi, dove ci sono centinaia di lavoratori abbandonati che vedono a rischio i loro stipendi, finendo con Farmacap, che gestisce ben 45 farmacie comunali, per la quale non è stato avviato alcun progetto di riorganizzazione. Da ultimo, ma tra i disastri più grandi, dobbiamo poi parlare dell’emergenza rifiuti, con Roma sommersa dell’immondizia, nessun nuovo impianto di trattamento in corso di realizzazione e l’Ama sull’orlo del crack finanziario.

Tutto questo senza contare la gravissima emergenza mobilità e trasporti. Le ciclabili, con il grab che vede i cantieri fermi nonostante i tanti fondi già stanziati. Il Bike sharing, un disastro e lasciato senza nessun controllo. Le Metropolitane, dove la manutenzione è scarsa, nonostante 425 milioni di fondi statali e regionali a disposizione, e dove ci sono grandi e gravi rischi per la sicurezza dei passeggeri. L’emergenza buche, con le strade della Capitale sempre più pericolose. Addirittura in alcune arterie la velocità è ridotta a 30 Km/h per i dissesti invece di riasfaltare.

L’emergenza verde, con parchi e ville storiche, nel completo degrado. Il sociale e le pari opportunità dove aumenta la precarietà per gli operatori e diminuisce la qualità degli interventi per le persone in difficoltà. L’urbanistica, dove si vede ancora lo stallo più totale, con le periferie abbandonate.

La cultura, che a Roma traballa. Lo sport, che ha visto Roma abbandonare i grandi eventi. Il Commercio, dove è stato adottato un nuovo regolamento ribattezzato salva Tredicine, di cui a ragione si parla molto in questi giorni. La filiera economica e industriale che andrebbe organizzata e gestita, ascoltando le proposte del settore è invece completamente abbandonata a sé stessa.

La Sindaca, invece di sviluppare un progetto strategico, pensa a come non prendersi responsabilità, come in tema di rifiuti. Oggi siamo senza guida, senza un progetto e senza una visione. Dunque allo sbando.

Roma non è più una questione solo romana deve diventare centrale il suo rilancio a livello nazionale, affinché il suo ruolo torni strategico, nell’identita’ del paese e nella sua piattaforma economica. Dobbiamo mettere in campo un idea condivisa e strategica che faccia tornare Roma a crescere e dobbiamo farlo subito, aprendo un confronto ampio. Intanto, per il bene di Roma la Sindaca dovrebbe fare una sola cosa, dimettersi”.