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venerdì, 20 Giugno, 2025
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Guerra Israele-Iran, Aiea: no a bombe Usa su Fordow. Gli aggiornamenti

Roma, 20 giu. (askanews) – Continua la guerra avviata da Israele contro l’Iran. Di seguito, gli aggiornamenti sul terreno e nella sfera della diplomazia.

-11:01 Cinque ospedali iraniani hanno subito danni la scorsa settimana a seguito di attacchi israeliani nelle vicinanze. Lo ha dichiarato il responsabile dei servizi di emergenza iraniani alla Tv di Stato. Secondo i servizi di emergenza, anche i pazienti degli ospedali in questione hanno subito le conseguenze di questi attacchi.

-11:00 Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) Rafael Grossi ha dichiarato alla CNN di sperare che gli Stati uniti non facciano uso di bombe “bunker buster” contro l’impianto di arricchimento dell’uranio di Fordow in Iran. “Spero che ciò non accada. Spero che si possa tornare a una soluzione diplomatica perché, sapete, alla fine dei conti, certo, le strutture fisiche possono essere distrutte, ma non si può distruggere la conoscenza, non si possono distruggere i progressi tecnologici realizzati nel Paese”, ha detto il diplomatico. “Quindi crediamo – e continuiamo a ritenere importante – trovare un modo per tornare al tavolo diplomatico”, ha continuato.

-10:59 Secondo Human Rights Activists News Agency, gli attacchi aerei israeliani avrebbero causato 639 morti in Iran, inclusi alti ufficiali militari e scienziati nucleari. Secondo Reuters almeno una ventina di civili israeliani sarebbero stati uccisi dai missili iraniani, ma l’agenzia precisa di non aver potuto verificare in modo indipendente queste cifre.

-10:58 Donald Trump ha rinviato di due settimane la decisione finale su un possibile intervento militare statunitense contro i siti nucleari iraniani. Secondo fonti interne alla Casa Bianca, il timore principale che frena il presidente americano è quello di trasformare l’Iran in una “nuova Libia”, con il rischio di destabilizzare ulteriormente il Medio Oriente e ripetere gli errori degli interventi statunitensi del passato.

“Non vuole che l’Iran si trasformi in un’altra Libia,” ha dichiarato una fonte vicina all’amministrazione. “Quel precedente pesa molto su di lui.”