Firenze, 31 ott. (askanews) – France Odeon, il festival di cinema francese diretto da Francesco Ranieri Martinotti che si tiene a Firenze, giunto quest’anno alla diciassettesima edizione, ha aperto ufficialmente con Michel Hazanavicius. Il regista premio Oscar per “The Artist” arrivato in Italia per presentare il suo libro “Carnets d’Ukraine”, nato da un viaggio nelle trincee del Donbass. L ha incontrato uomini e donne travolti dalla guerra e, attraverso disegni e testimonianze, ha realizzato uno spaccato toccante di umanit resistente.
“Quando iniziata la grande invasione in Ucraina ho organizzato un’asta per vendere oggetti di cinema che appartenevano a registi, attori, attrici e abbiamo raccolto 250mila euro”, ha spiegato il regista. “Li abbiamo mandati in Ucraina e sono andato l. Un militare poi mi ha chiesto se volevo andare al fronte e con questo libro oggi continuo a raccogliere fondi da inviare a loro. Quello che mi ha colpito di pi stato vedere una societ esattamente uguale a tutte le altre in Europa, che per in guerra. Mi ha colpito la consapevolezza che hanno di vivere qualcosa che pi grande di loro, il fatto che sanno che stanno scrivendo una pagina di storia e lo stanno facendo con coraggio e fierezza”.
Dieci anni fa il regista francese aveva girato un film sulla guerra in Cecenia, “The Search” e anche il suo prossimo, “La Troisime Main”, toccher il tema dei conflitti, anche se attraverso il linguaggio del fantastico. “E’ un film fantasy, che comincia durante il primo conflitto mondiale e si sviluppa negli anni ’20. – ha detto azanavicius – Tratta soprattutto della violenza che si innesca nei giovani quando li si manda in guerra e della difficolt a convivere con questa violenza dopo la fine del conflitto. E’ un modo anche per parlare della violenza che dentro tutti noi: oggi non ci sono solo i combattimenti al fronte, viviamo in un mondo dove esistono guerre culturali, economiche, razziste, identitarie e molti di noi sono dentro questi conflitti. E’ un film su come conviviamo con questo nemico che in noi e ci impedisce di vivere”.

