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giovedì, 30 Ottobre, 2025
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I-Com: cresce l’Italia digitale, ma a questo ritmo pmi alla meta nel 2152

Milano, 30 ott. (askanews) – Se l’Italia del digitale continuerà a crescere a questi ritmi bisognerà attendere l’anno 2152 per la completa digitalizzazione delle pmi e il 2481 per centrare gli obiettivi sulle skill digitali. “Serve rafforzare decisamente il livello di competenze digitali e investire di più nella diffusione delle tecnologie avanzate tra la popolazione e tra le imprese”, ha detto il presidente di I-Com, Stefano da Empoli, in occasione della 17esima edizione del rapporto ‘Sui bit della competitività’ che mette in prospettiva l’Italia nel mondo digitale.

Passi in avanti ce ne sono, sottolinea il rapporto. “Il nostro Paese eccelle sul fronte della connettività, con il raggiungimento dei target sul 5G previsto già nel 2025 e quelli su FTTP e VHCN entro il 2028. Bene anche la digitalizzazione dei servizi pubblici, che vedrà completati entro il 2027 i servizi per i cittadini e l’accesso alle cartelle cliniche elettroniche”. Ma bisogna accelerare sul fronte della digitalizzazione delle imprese e sulla formazione: le pmi italiane restano lontane dal target del 90% di digitalizzazione con il 70,2% attuale e le competenze digitali dei cittadini aumentano lentamente (+0,2% nel 2024), mette nero su bianco il rapporto.

Va meglio sul versante dei servizi pubblici digitali: l’Italia raggiunge il 69,4%, poco sotto la media UE (74,5%), ma la percezione di utilità è alta con il 60% degli italiani ritiene che la digitalizzazione dei servizi pubblici e privati renda la vita “più facile” e un ulteriore 13% la giudica “molto più facile”, evidenziando come oltre sette italiani su dieci colgono un beneficio diretto dalla digitalizzazione dei servizi. “Alle PA, in particolare a quelle locali, spetta anche respingere le opposizioni minoritarie ma spesso vocali che riguardano infrastrutture strategiche per il Paese, dal 5G e dalla banda ultralarga ai data center. Solo così – ha detto da Empoli – potremo costruire un ecosistema digitale capace di coniugare tutela delle persone, sostenibilità e competitività nel nuovo scenario europeo e internazionale”.

In un Paese in cui cresce l’interesse per l’intelligenza artificiale, il nuovo monitoraggio I-Com sull’offerta formativa universitaria dedicata all’IA ha rilevato per l’anno accademico 2025/2026 un totale di 1.143 tra insegnamenti singoli, corsi di laurea, master e progetti di ricerca in dottorato. Il Lazio si colloca in testa con il maggior numero di corsi specializzati (85), seguito da Toscana (38) e Campania (36). La Lombardia primeggia per l’offerta non specializzata (185), seguita da Lazio (103) ed Emilia-Romagna (92).

Un capitolo del rapporto è dedicato all’I-Com Ultrabroadband Index 2025: l’Italia scende al 14esimo posto in Europa per lo sviluppo delle reti e dei servizi digitali. Nonostante un’ottima copertura mobile 5G (93% aree urbane, 74% rurali), anche se prevalentemente non standalone, il Paese resta indietro nella diffusione delle reti FTTP e VHCN.