Roma, 2 dic. (askanews) – La direttrice del Collegio d’Europa ed ex Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera, Federica Mogherini, è in stato in fermo nell’ambito di un’indagine su una possibile frode nell’utilizzo dei fondi Ue. Lo riportano i media belgi Le Soir e L’Echo, secondo i quali sarebbe stato fermato anche l’ex segretario generale del servizio europeo per l’azione esterna a Bruxelles (Eeas), Stefano Sannino. Sarebbero complessivamente tre le persone poste in stato di fermo nell’ambito dell’indagine. Il terzo – secondo Politico – sarebbe Cesare Zegretti, italo-belga, co-direttore dell’Ufficio Executive Education, Training and Projects da gennaio 2022.
Oggi sono state effettuate perquisizioni presso la sede del servizio europeo per l’azione esterna a Bruxelles (Eeas) e in diversi edifici del Collegio d’Europa a Bruges, nell’ambito dell’indagine condotta dalla Procura europea di Bruxelles su una sospetta frode relativa ai programmi di formazione finanziati dall’Ue per giovani diplomatici.
I fatti contestati risalgono al periodo 2021-2022 e, secondo la Procura europea, i reati ipotizzati sarebbero “frode nell’aggiudicazione di appalti pubblici, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale”.
Gli inquirenti stanno cercando di stabilire “se il Collegio d’Europa o i suoi rappresentanti siano stati informati in anticipo dei criteri di selezione” nell’ambito della gara d’appalto indetta dal servizio diplomatico dell’Ue per un programma di formazione e abbiano avuto sufficienti motivi per ritenere che sarebbe stata loro affidata l’attuazione del progetto, prima della pubblicazione ufficiale del bando di gara da parte del SEAE.
Secondo la procura europea, vi sono forti sospetti che, durante la procedura di gara per il programma, sia stato violato l’articolo 169 del Regolamento Finanziario relativo alla concorrenza leale e che informazioni riservate relative all’appalto in corso siano state condivise con uno dei candidati partecipanti alla gara. Prima delle perquisizioni, l’EPPO ha richiesto la revoca dell’immunità a diversi sospettati, che è stata concessa. I fatti oggetto dell’indagine sono stati inizialmente segnalati all’OLAF. Potrebbero costituire frode negli appalti, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale. L’indagine è supportata anche dal giudice istruttore belga nelle Fiandre Occidentali (distretto di Ypres).
Come ricorda Le Soir, la Procura europea (Eppo), istituita nel 2021, è un organismo indipendente dell’Ue incaricato di contrastare le frodi ai danni dei fondi Ue e qualsiasi altro reato che leda i suoi interessi finanziari (corruzione, riciclaggio di denaro, frode transfrontaliera in materia di Iva).
Questo organismo sovranazionale ha l’incarico di indagare, ma anche di perseguire e di assicurare alla giustizia i responsabili di tali reati, un nuovo potere che non ha l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf).
“L’Unione europea preferisce ignorare i propri problemi di corruzione ma continua a dare lezioni agli altri”, ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, secondo le agenzie russe. “Ogni giorno milioni di euro scorrono attraverso canali di corruzione verso Kiev nell’Ue e da lì finiscono nelle tasche private. Questo va avanti da anni e sotto gli occhi di tutti”, ha insistito. “Nel frattempo, preferiscono ignorare i propri problemi, dando costantemente lezioni a tutti gli altri”.

