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mercoledì, Febbraio 12, 2025
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Il centro non è rappresentato, neanche da Forza Italia.

Difronte ad altri che recuperano un passato che dovrebbero dimenticare, I cristiani democratici debbono avvertire l’orgoglio della loro storia per ritornare nel loro alveo naturale e rivivere le antiche passioni.

C’è da essere seriamente preoccupati per la situazione a dir poco difficile del nostro Paese. Non c’è consapevolezza di una involuzione pericolosa. Della politica non rimane nulla, liquidata dai i disegni eversivi della metà degli ani ‘90 da alcune procure, da una certa sinistra,da ambienti infedeli delle istituzioni e da una schiera di esponenti della Dc, che hanno abbandonato il disegno moroteo, in cerca di gloria per perpetuare il loro potere. 

L’ampliamento dell’area della democrazia perseguito da Moro fu bloccato e indebolite le fondamenta su cui si era consolidata la nostra Repubblica. Quello che non era riuscito alle brigate rosse e agli estremismi neri nella stagione di sangue si sarebbe verificato dopo qualche decennio. Dopo la consunzione dei pilastri della democrazia oggi c’è il dominio del partito della Meloni, l’unico coerente con una storia edulcorata ai tempi e alle circostanze,  che non è quella di tantissimi che hanno fatto una scelta di vita per la libertà. 

Nel 1994 si puntava sulla gioiosa macchina di guerra di Occhetto anche attraverso la liquidazione della Democrazia Cristiana e degli altri partiti liberali, oggi ci troviamo con una combine disposta da destra dove il disegno eversivo del premierato e dell’autonomia differenziata ne sono il sugello. La politica non c’è, il Parlamento da tempo ha perso forza  e centralità grazie prima ai sabotatori dei 5 Stelle e alle complicità di un Pd afono senza idee e orizzonti da offrire.

Il centro non è rappresentato. Si era convinti che le forze politiche moderate non avessero ruolo. È stato un falso. Hanno tentato l’occupazione del centro Calenda e Renzi con i risultati che conosciamo. I due avevano fatto una specie di indagine di mercato, ma si son divisi per interessi. Rappesentare il centro non è un affare, una convenienza, un opportunismo, ma una scelta culturale, una visione politica, che recuperi storie di civiltà e di umanità.

Senza un centro rappresentato non sono garantiti equilibri democratici. C’è solo l’avventurismo. Un capitombolo all’indietro dove Meloni e Salvini danno le carte. Forza Italia si dice un partito di centro, ma non lo è con le alleanze  dominanti con cui si ritrova. Dirsi di centro come fa Tajani è una impostura. 

Difronte ad altri che recuperano un passato che dovrebbero dimenticare, i cristiani democratici debbono avvertire l’orgoglio della loro storia per ritornare nel loro alveo naturale e rivivere le  antiche passioni, con gli occhi rivolti al futuro.

 

[Testo tratto dalla pagina Fb dell’autore]