E’ possibile fare uscire il Paese dalla crisi senza affrontare le cause vere? Evidentemente no. Eppure è quello che succede. Dunque è lecito chiedersi perché ciò non avviene.
Nel mondo, ed in modo particolare in Italia, è in atto un impressionante fenomeno di ricostituzione della ricchezza privata, come dimostra il rapporto capitale/reddito oramai prossimo a 7 volte! Infatti a fronte di un reddito nazionale di circa 1750 miliardi la ricchezza privata è di oltre 12.000 miliardi.
Parallelamente è in atto un altrettanto significativo processo di concentrazione dei patrimoni e dei redditi individuali.
Un solo dato: 1%. degli italiani possiede il 25% del patrimonio ( 3.000 miliardi) e guadagna un reddito nazionale pari al 10% ( 175 miliardi).
Di contro il 50% più povero degli italiani detiene solo il 5% del patrimonio e guadagna il 25% del reddito!
Eppure nessuno ne parla. Perché?
Perché parlarne significherebbe già di per sè mettere il discussione lo scandaloso livello delle disuguaglianze del nostro Paese, destinate peraltro a crescere ancora.
Meglio “cazzeggiare” parlando di crescita del PIL e soprattutto di flat tax.
Chi detiene il reale potere economico/finanziario e, alla lunga, politico, del nostro Paese può permettere tutto, tranne una cosa: che si metta in discussione questa evoluzione e concentrazione.
Cioè la causa della nostra crisi attuale.
Fino a quando il “popolo” ( il 99% degli italiani) non prenderà coscienza di ciò e sfiderà il potere (1% ) l’ Italia non uscirà dalla crisi.
È possibile? Si. Ma è difficile perché il cerchio magico controlla tutto, soprattutto stampa e università, le sedi naturali di un pensiero critico e democratico, come ha dimostrato il prof. Thomas Piketty scrivendo “Il capitale nel ventunesimo secolo”, un libro che vale un Nobel che mai gli verrà assegnato.