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lunedì, Aprile 28, 2025
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Il Conclave, come cambia la formula "extra omnes" nell’era digitale

Città del Vaticano, 28 apr. (askanews) – La formula dell’ “Extra omnes”, o del “Fuori tutti” in italiano, segnerà l’inizio ufficiale del prossimo Conclave per elezione del successore di papa Francesco, è sarà pronunciata nel pomeriggio di mercoledì 7 maggio dal maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie, mons. Diego Ravelli. Un’antichissima formula, (tra le più note e conosciute del Conclave fino ad entrare a far parte del gergo comune) che trae la sua origine nel 1270, in occasione dell’elezione di papa Gregorio X a Viterbo. All’epoca, gli abitanti della città laziale, per garantire una elezione libera, rinchiusero i cardinali all’interno del palazzo papale, scoperchiando letteralmente il tetto per assicurarsi che nessuno potesse influenzarli dall’esterno. Ma nel 2025, con i satelliti di magnati e governi che affollano l’orbita geostazionaria della terra e, più prosaicamente, l’evolversi di telefoni cellulari e dispositivi elettronici di vario genere e tra i più sofisticati, l’antica formula assumerà tutto un altro senso e dimensione.

Oggi stesso, nel giorno dell’annuncio nella data di inizio Conclave, la cosa è emersa, spiegando il possibile perché della scelta del 7 maggio, cioè due giorni dopo il termine dei Novendiali.

Gli esperti del settore sottolineano che quelle intraprese in Vaticano per granatire la massima segretezza del Conclave saranno vere e proprie “misure antispionaggio” con l’intero apparato del Vaticano, e in particolare nella Cappella Sistina, chediverrà un vero e proprio “bunker digitale”, nel tentativo di renderlo impenetrabile a qualsiasi intrusione, non solo fisica ma soprattutto elettronica. Riguardo a quest’ultimo aspetto, ad esempio, sono in atto operazioni di bonifica e l’uso di jammer, dispositivi che disturbano le comunicazioni cellulari con l’esterno.

Come già per gli ultimi due Conclave i cellulari e i dispositivi portatili, dovranno essere consegnati dai porporati prima di entrare nella Sistina mentre i luoghi dove risiederanno (certamente Casa Santa Marta e l’attigua Santa Marta vecchia) verranno sigillate e ogni finestra verrà oscurata, impedendo il contatto con il mondo esterno oltre che una vera e propria bonifica ambientale per escludere la presenza di microspie, dispositivi di trasmissione o strumenti di intercettazione di vario genere.