La guerra come una prassi consueta
A questo mondo le cose non girano più per il verso giusto. Stiamo cadendo in un gorgo senza fondo, un abisso dal quale si potrà riemergere solo quando l’avremo riempito di tanta morte da costringerlo a rigurgitarla fuori e svuotarsi dal suo pieno. Di guerre, di soprusi e di malfatte al mondo ce ne sono abbastanza per mettere in piazza, per protesta, gli studenti di ogni parte per invocarne la fine. Ogni giorno il manuale delle pagine di storia si gonfia di nuovi fatti e i giovani d‘oggi non hanno voglia di impegnarsi oltre in un eccesso di lettura, un programma che sovrasta crescentemente ogni altra materia.
Pochi leader padroni del mondo
Si scherza con il fuoco come non lasciasse segni, come occorresse il nero della morte e il rosso del sangue per dipingere il quadro di una nuova era dell’umanità. Dio Padre, peccando di eccesso di discrezione, non interviene e non può far altro che allargare la porta dell’Inferno a causa di ingressi sempre più copiosi. I leader mondiali sentono di essere immuni da tutto, convinti di essere sempre e comunque loro a tirare il filo delle marionette mancando così di una superiore consapevolezza. La difesa dell’interesse di ciascuno si tradurrà in un generale annientamento, per primo, del senso della vita. Stiamo diventando altro rispetto all’uomo di un tempo e non perché le armi siano ora più distruttive.
L’avvento di un’altra era
Siamo all’alba di un uomo nuovo cha ha abolito dal suo vocabolario ogni inibizione, non è più schiavo del male ma ne è fieramente padrone, la terra sta partorendo una generazione inedita tutta da scoprire. Il solo a dolersene è proprio il male che ha perso la sua dose di peccato e la malizia dell’infrazione, ma adesso è alla catena dell’uomo e non ha modo di fuggire.
La lezione biblica
Il salmo è un canto eseguito anticamente con la cetra, uno strumento sembra usato anche dall’esercito cretese per dare ritmo alla marcia delle sue truppe. Si ritorna da capo a dodici in modo che la guerra si prenda sempre la sua parte in primo piano. Forse è per questo che il Creatore, non potendo fare altro, non si rassegna almeno a lanciare un allarme dicendo le cose con una chiarezza che non conosce lusso di interpretazioni.
Il libro della Sapienza
Ha lanciato l’ultima ciambella di sicurezza nel Libro della Sapienza, quella scelta proprio per dare forse più sapore alle sue parole:
“Ascoltate, o re, e cercate di comprendere; imparate, o governanti di tutta la terra. Porgete l’orecchio, voi dominatori di popoli, che siete orgogliosi di comandare su molte nazioni. Dal Signore vi fu dato il potere e l’autorità dall’Altissimo; egli esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi: pur essendo ministri del suo regno, non avete governato rettamente né avete osservato la legge né vi siete comportati secondo il volere di Dio. Terribile e veloce egli piomberà su di voi,poiché il giudizio è severo contro coloro che stanno in alto. Gli ultimi infatti meritano misericordia, ma i potenti saranno vagliati con rigore. Il Signore dell’universo non guarderà in faccia a nessuno, non avrà riguardi per la grandezza, perché egli ha creato il piccolo e il grande e a tutti provvede in egual modo. Ma sui dominatori incombe un’indagine inflessibile.Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole, perché impariate la sapienza e non cadiate in errore”.
È un responso mosso senza una preventiva domanda, un tentativo di giocare in anticipo prima che sia troppo tardi, una indicazione di responsabilità che non dovrebbe essere elusa. I Re delle nazioni ne tengano conto finché sono in tempo, evitando che debbano essere le loro lacrime a lavare lo specchio in cui guardarsi con una chiarezza ormai tardiva.

