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Il G20 Sudafrica approva la dichiarazione (con l’assenza Usa e il no dell’Argentina)

Johannesburg, 22 nov. (askanews) – Riuscire ad approvare una dichiarazione finale del G20 era l’obiettivo minimo e allo stesso tempo massimo possibile e la presidenza del Sudafrica è riuscita a centrarlo.

Il summit che si è aperto oggi a Johannesburg era a forte rischio fallimento per l’assenza polemica degli Usa: Donald Trump accusa Pretoria di “perseguitare” i cittadini bianchi e per questo ha deciso di non inviare nessuna delegazione. Ciò nonostante la dichiarazione finale è stata approvata con una “maggioranza schiacciante”, ha annunciato con soddisfazione il presidente Cyril Ramaphosa. Non si sa con precisione quanti abbiano detto no. Sicuramente non l’ha sottoscritta l’Argentina del sovranista Javier Milei, assente a Johannesburg. La decisione argentina, ha spiegato in una nota il Ministero degli Esteri di Buenos Aires, è stata determinata da “una violazione delle regole del consenso che regolano le operazioni del G20, nonché da sostanziali divergenze nelle considerazioni geopolitiche contenute nel testo”.

Nella dichiarazione i leader sottolineano, tra le altre cose, l’impegno per “una pace giusta, globale e duratura in Sudan, nella Repubblica Democratica del Congo, nei Territori Palestinesi Occupati, in Ucraina” e auspicano una riforma del Consiglio di sicurezza dell’Onu per arrivare a una “composizione allargata” che “migliori la rappresentanza delle regioni e dei gruppi sottorappresentati e non rappresentati, come Africa, Asia-Pacifico e America Latina e Caraibi”. Una riforma “significativa” e “completa” è auspicata anche per l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto). Tra gli impegni assunti quello sul clima, con “la necessità di maggiori investimenti globali per raggiungere i nostri obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi”. Sui migranti i leader riaffermano l'”impegno a sostenere i migranti” ma allo stesso tempo riconoscono “l’importanza di prevenire i flussi migratori irregolari e il traffico di migranti, come parte di un approccio globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare”.

Il G20 sudafricano – che ha segnato la fine del “giro” dei 20 – è stato il primo a tenersi nel continente e anche il primo che non vedrà il passaggio di consegne con il paese successore alla Presidenza. Il prossimo anno, infatti, il vertice sarà organizzato proprio dagli Stati Uniti. Trump ha già designato la Florida come sede del summit.