Roma, 19 mag. (askanews) – Nella suggestiva Sala degli Arazzi, nel Palazzo dei Conservatori dei Musei Capitolini, sarà possibile ammirare fino all’8 giugno, grazie ad una proroga, il ritratto della Fondazione Sorgente Group, recentemente identificato con Agrippa Postumo, giovane erede di Augusto, designato alla successione imperiale e vittima delle lotte di potere. Lo accompagnano altri due ritratti di Agrippa, per la prima volta riuniti insieme: uno proveniente dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze e l’altro dalle Collezioni Capitoline.
“La collaborazione con i Musei Capitolini anche in quest’occasione ha portato alla realizzazione di un’importante mostra offerta al pubblico dopo un periodo di studi e di ricerche – sostiene Valter Mainetti, presidente Fondazione Sorgente Group -. La proroga conferma l’interesse di pubblico e studiosi per la qualità della mostra e l’importanza delle collaborazioni tra pubblico e privato per la valorizzazione del nostro patrimonio artistico”.
I tre ritratti raffiguranti il giovane Agrippa Postumo, figlio di Agrippa e di Giulia, sono databili tra l’adozione del 4 e la condanna del 7 d.C., nel periodo in cui Agrippa Postumo ricevette onorificenze e dediche statuarie a Roma e in tutti i territori soggetti all’impero. Il tipo ufficiale del ritratto di Agrippa Postumo della Fondazione Sorgente Group fu realizzato verosimilmente in occasione della sua adozione da parte di Augusto nel 4 d.C., quando Agrippa Postumo aveva 16 anni, e utilizzato per le onorificenze dedicategli in quanto erede designato, con il nome di Agrippa Iulius Caesar, almeno fino al suo allontanamento dalla famiglia e all’esilio nel 7 d.C. Il nome “Agrippa” fu scelto dallo stesso Augusto, in quanto era nato poco tempo dopo la morte del padre, da cui il cognomen Postumus. Al momento dell’adozione, il giovane cambiò il suo nome in Agrippa Iulius Caesar, poiché era entrato nella famiglia di Augusto, la Iulia, ed era così divenuto uno degli eredi designati (Caesar) alla successione.
Visitando la mostra sarà possibile conoscere meglio la vita e il destino del giovane principe designato da Augusto alla successione imperiale, ma anche l’intricata e complessa genealogia della gens giulio-claudia, padrona indiscussa dell’Impero romano fino alla metà del primo secolo dopo Cristo.