Com’è noto il Governo Conte fonda la sua attività sul contratto concordato dal movimento penta stellato e dalla lega. Allo stato attuale non si conoscono le priorità, i tempi di attuazione e le risorse finanziarie per rendere concreta l’azione del governo. Questa situazione non consente di programmare e progettare l’attuazione del contratto e contribuisce a rendere il futuro incerto, infondendo perplessità nei cittadini ai quali propinano banalità senza affrontare i problemi reali. È senz’altro vero che sono passati solo pochi mesi dalla nascita del Governo ma è altrettanto vero che essendoci confusione sul come si darà corpo alle promesse fatte, i mercati finanziari hanno cominciato a dare segnali negativi con lo spread che è cresciuto in termini preoccupanti.
Ciò nonostante, i nostri governanti fanno finta di niente come se l’aumento dello spread non comportasse maggiori oneri finanziari per le già esauste casse dello Stato. Pensano solo a propinarci proposte populistiche pur consapevoli che non avranno prospettiva di realizzo. E anziché fare ciò che il buon senso vorrebbe, un progetto per il Paese con un disegno ben preciso e concreto, annunciano un autunno irto di problematicità dando fin d’ora la responsabilità alle speculazioni finanziarie che volutamente metteranno in forte difficoltà la durata del loro Governo.
Ecco, questo è un modo furbesco per coprire le contraddizioni che sono scoppiate tra i cinque stelle e i leghisti, tra chi vuole e non vuole le grandi opere infrastrutturali, tra i favorevoli e i contrari alle vaccinazioni e sul chiudere le frontiere o meno ai migranti e così via dicendo ….. Nella realtà, ci si trova di fronte alla incapacità di tenuta del Governo perché le condizioni del contratto non sono state concordate come si diceva ma che, anzi, molti dei suoi punti sono stati rinviati ad una fase successiva perché non c’era una intesa ma solo il desiderio spasmodico dei due contraenti di andare al potere. Ma ora che i nodi sono arrivati al pettine, il vulcano del governo giallo verde, è in procinto di eruttare e così facendo distruggerà l’alleanza innaturale creatasi.
Quindi questa avventura di governo non può che terminare rovinosamente come succede sempre per i demagoghi e populisti che fondano la loro azione politica sull’effimero con forzature alla lunga ingestibili. Per governare un Paese come l’Italia ci vogliono progetti seri basati sulle risorse finanziarie compatibili con le effettive disponibilità di bilancio e che tenga conto delle regole concordate con la Comunità Europea. Diversamente la strada segnata è quella che ci porta, inesorabilmente, verso la destabilizzazione della nostra economia già provata da situazioni internazionali dettate dai mercati e dalla incapacità dei nostro Governo di fare una politica di contenimento della spesa pubblica e in favore degli investimenti e dell’innovazione.
Oltretutto la gravità della situazione si acuisce per l’assenza di una qualsiasi opposizione (Pd e FI sembrano essere nel pallone e a rischio estinzione) che faccia sentire la sua voce per contrastare quanto accade e per dare una speranza nuova ai cittadini.