Il Green pass come scelta di prevenzione. Mentre il governo vara il provvedimento, la destra continua nella sua polemica squinternata.

Attorno al Green pass si consuma il rito di una politica che scade nella retorica e nell’ipocrisia. Bisogna reagire a questo modo di innalzare, con grave nocumento, l’asticella della ‘polemica per la polemica’ nel contesto già difficile del dibattito pubblico. Intanto Draghi invita a vaccinarsi, perché chi rifiuta di farlo si espone alla morte e mette a rischio anche gli altri.

 

Pierluigi Moriconi

 

Colgo una profonda ipocrisia in questo “dibattito” sul green pass e su eventuali obblighi di vaccinazione, presentati come attentati alle libertà individuali, addirittura in spregio ai principi sanciti dalla Costituzione.

 

Vorrei ricordare che alcuni obblighi ci sono già, uno riguarda i bambini, l’altro le forze armate.

 

Dobbiamo invece ascoltare dichiarazioni come questa, anche a ridosso della decisione del governo: “L’idea di utilizzare il green pass per poter partecipare alla vita sociale è raggelante, è l’ultimo passo verso la realizzazione di una società orwelliana. Una follia anticostituzionale che Fratelli d’Italia respinge con forza. Per noi la libertà individuale è sacra e inviolabile” (Georgia Meloni).

 

Non so se la giovane leader di Fratelli d’Italia comprenda fino in fondo l’uso delle parole che pronuncia. Qui di “raggelante” c’è solo il regime del ventennio con tutti i suoi orrori, compresa – verrebbe da dire con ironia – la “sacra e inviolabile libertà individuale”. Compresi tutti gli attentati alle istituzioni e ai cittadini di cui si è resa responsabile una certa destra nell’era della costruzione della Repubblica democratica.

 

Intanto può essere utile ricordare due piccole citazioni della nostra Carta. “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza” (Art. 16 della Costituzione).  E poi: “Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica” (Art. 17 della Costituzione).

 

Invece di parlare superficialmente di libertà costituzionali, la politica si impegni a realizzare fino in fondo il dettato della nostra Carta e rendere la cittadinanza vera e piena. Dalla giustizia ai diritti ce n’è di lavoro da fare, così da evitare generazioni di giovani in preda alla necessità di ricevere le briciole del “potere”.

 

Basta con le ipocrisie.