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lunedì, 12 Maggio, 2025
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Il Papa americano tra Rerum Novarum e intelligenza artificiale

Nel solco di Francesco ma con segni di discontinuità, Leone XIV ha già indicato due priorità: la centralità della persona nella Tecnica e l’eredità sociale di Leone XIII.

Ogni Papa cerca di dare continuità e cerca di segnare anche tratti di novità se non di discontinuità al suo magistero.

Il nuovo Papa ha una eredità complessa da portare avanti perché Francesco ha rappresentato indubbiamente per la Chiesa uno scossone che ha smosso ha sollecitato le coscienze trovando spesso nel mondo cattolico sostanziali freni e contraddittori ascolti proprio laddove la dottrina del pontefice ha riportato ai temi essenziali del messaggio evangelico (attenzione per gli ultimi e per gli immigrati, amore incondizionato per il prossimo, la questione ecologica come questione sociale e teologica, la pace, la Chiesa povera).

Ma tornare indietro non é possibile ed ecco la scelta di Papa Prevost e le sue prime parole. Finora ha detto le cose che doveva dire, aspettiamo le prime parole ufficiali …

Ma mi sembrano incoraggianti due prime cose.

In primis la scelta del nome. Tutti hanno sottolineato il richiamo al Papa della Rerum Novarum e della questione sociale. aggiungerei del Papa che getta le basi della dottrina sociale della Chiesa e della filosofia politica cattolica costruita sulla base del principio di sussidiarietà che ha nella Rerum Novarum una prima parziale formulazione (che troverà compiutezza con la Quadragesimo anno di Pio XI del 1931). Ma Leone XIII é una figura ancora più complessa, se pur contraddittoria (ma non é possibile approfondire), perché col suo magistero si apre una fondamentale battaglia (ancora in corso) per aprire il cristianesimo alla modernità contro la rigidità dottrinale dei pontefici precedenti. Aver scelto questo nome é quindi un indizio interessante e bene augurante.

L’altro punto importante mi sembra il richiamo alla intelligenza artificiale che, come l’aspetto oggi più eclatante della Tecnica, rappresenta indubbiamente la sfida teoreticamente e praticamente decisiva per il nostro mondo e per i cattolici in particolare. Perché nella Tecnica si nasconde la radice degli esiti post umanistici del pensiero contemporaneo che parte dalla negazione di Dio e quindi della sua funzione di limite al potere distruttivo dell’uomo. Nel momento in cui, infatti, il pensiero filosofico ha ritenuto e ritiene di poter fare a meno di Dio il potere della tecnica non incontra ostacoli al suo progetto autoreferenziale dell’accrescimento del suo apparato che potrebbe portare, come autorevoli studiosi di intelligenza artificiale hanno sostenuto, alla estinzione dell’essere umano in quanto ritenuto inutile e ostacolo a un mondo dominato dalle macchine.

Il realismo filosofico cristiano col suo richiamo alla centralità della persona é l’unico antidoto alla deriva nichilistica e distruttiva della Tecnica e aver messo questo tema al centro del suo magistero é un segno di speranza che Leone XIV dovrà far germogliare.