Roma, 21 ago. (askanews) – Superare “i muri di diffidenza che contrappongono le religioni e le culture”, è l’invito che Papa Leone XIV ha rivolto ai partecipanti al 46esimo Meeting per l’amicizia tra i popoli, che si svolge a Rimini da domani, 22 agosto, al 27 agosto. “Il Santo Padre – si legge nel messaggio a firma del segretario di Stato, card. Pietro Parolin – ha apprezzato che una delle mostre caratterizzanti il Meeting di quest’anno sia dedicata alla testimonianza dei martiri di Algeria. In essi risplende la vocazione della Chiesa ad abitare il deserto in profonda comunione con l’intera umanità, superando i muri di diffidenza che contrappongono le religioni e le culture, nell’imitazione integrale del movimento di incarnazione e di donazione del Figlio di Dio. È questa via di presenza e di semplicità, di conoscenza e di ‘dialogo della vita’ la vera strada della missione. Non un’auto-esibizione – ha aggiunto il Papa – nella contrapposizione delle identità, ma il dono di sé fino al martirio di chi adora giorno e notte, nella gioia e fra le tribolazioni, Gesù solo come Signore”.
“Per servire il Dio vivente va abbandonata l’idolatria del profitto che ha pesantemente compromesso la giustizia, la libertà di incontro e di scambio, la partecipazione di tutti al bene comune e infine la pace”, si legge anche.
“La pace non è un’utopia spirituale: è una via umile, fatta di gesti quotidiani, che intreccia pazienza e coraggio, ascolto e azione. E che chiede oggi, più che mai, la nostra presenza vigile e generativa”. Così sempre il Papa nel messaggio. “Là dove i responsabili delle Istituzioni statali e internazionali sembrano non riuscire a far prevalere il diritto, la mediazione e il dialogo – osserva – le comunità religiose e la società civile devono osare la profezia. Significa lasciarsi sospingere nel deserto e vedere fin d’ora ciò che può nascere dalle macerie e da tanto, troppo dolore innocente”.