Nei giorni scorsi, sulla chat di Rete Bianca, Elisabetta Campus ha usato una formula che centra proprio il nostro ineludibile problema: “Mai contenti ‘sti cristiani!! laici ma non troppo cristiani, cristiani ma no troppo laici…”.

La verità è che il Padre creando l’uomo l’ha fatto di creta e gli ha inspirato dentro il suo soffio divino, il suo Spirito. L’ha creato a sua immagine e somiglianza. Questa è la nostra fede.

Il bisogno di noi cristiani di dare valore al mondo creato da Dio, il quale vide che la sua opera era cosa buona, cioè il bisogno di laicità, di dare valore alle cose di questo mondo, deriva tutto da questo. Il bisogno di distinguere e dare valore al creato in tutti i suoi aspetti, alla stessa vita politica, deriva proprio dalla nostra fede religiosa.

Lo stesso rapporto tra il Padre che è nei cieli e questo nostro mondo è ab origine nello stesso atto creativo, che si completa con la stessa Incarnazione del Figlio Unigenito, Dio da Dio, che si fa addirittura creato, cioè carne, cioè peccato, come scrive lo stesso San Paolo.

Dunque il nostro bisogno come cristiani di distinguere, cioè di essere laici, cioè di dare valore al mondo, deriva dalla nostra stessa fede, dalla stessa volontà di Dio. Non è una bestemmia, anzi paradossalmente è una cosa sacrosanta. Dobbiamo sempre avere sensibilità nel distinguere, con la consapevolezza però che non possiamo separare.

Questa è la nostra fede. In politica dunque non dobbiamo negare o misconoscere o nascondere la nostra fede, ma per operare politicamente, cioè nel mondo, dobbiamo fondare la nostra azione su una riflessione culturale e su una proposta programmatica di azione concreta sul nostro mondo che valorizzi i problemi concreti di questo mondo per quello che gli stessi significano.

Tutto qui. Non è una strada proprio del tutto agevole, ma è questa la sola, non ne disponiamo di altre, cara Elisabetta, dal nome di quella che prima esaltò l’Incarnazione, mistero della nostra fede,  Dio stesso che si è fatto carne, il Creatore che si è fatto creatura.

Siamo la sola religione della storia che afferma questo paradosso, anche se altri mondi culturali ci si sono molto avvicinati, persino taluni pensieri greci.