Roma, 27 set. (askanews) – La proposta statunitense per porre fine alla guerra a Gaza incoraggia i palestinesi a rimanere nella Striscia e prevede la creazione di un percorso verso un futuro Stato palestinese. Lo rivela il quotidiano israeliano Times of Israel, che ha ottenuto una copia del piano.
Il documento, in 21 punti, è stato condiviso dagli Stati Uniti con una manciata di paesi arabi e musulmani all’inizio di questa settimana a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e contiene anche clausole che sono state alla base di varie proposte elaborate da diverse parti interessate negli ultimi mesi, dal rilascio di tutti gli ostaggi alla rimozione di Hamas dal potere.
Tra i primi punti, il piano prevede che “1) Gaza sarà una zona deradicalizzata e libera dal terrorismo che non rappresenterà una minaccia per i suoi vicini. 2) Gaza sarà riqualificata a beneficio della sua popolazione. 3) Se entrambe le parti accetteranno la proposta, la guerra terminerà immediatamente, con le forze israeliane che interromperanno tutte le operazioni e si ritireranno gradualmente dalla Striscia. 4) Entro 48 ore dall’accettazione pubblica dell’accordo da parte di Israele, tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, saranno restituiti. 5) Una volta restituiti gli ostaggi, Israele libererà diverse centinaia di prigionieri palestinesi che scontano l’ergastolo e oltre mille abitanti di Gaza arrestati dall’inizio della guerra. 6) Una volta restituiti gli ostaggi, ai membri di Hamas che si impegnano per la coesistenza pacifica verrà concessa l’amnistia, mentre ai membri che desiderano lasciare la Striscia verrà concesso un passaggio sicuro verso i paesi di accoglienza”.
Hamas, il quotidiano israeliano Haaretz, che cita fonti a conoscenza della questione, avrebbe accettato in linea di principio il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza.