8 C
Roma
domenica, 21 Dicembre, 2025
Home GiornaleIl ritorno possibile dei Popolari in Veneto

Il ritorno possibile dei Popolari in Veneto

Dopo trent’anni fuori dal consiglio regionale, l’area democratico cristiana tenta una nuova ricomposizione. I Popolari per il Veneto scommettono sulla testimonianza e sull’identità. Obiettivo: tornare in campo.

Sono trent’anni che la Dc è scomparsa dal consiglio regionale del Veneto, dopo oltre un ventennio di egemonia-dominio (1990-2015) alla guida del “Veneto bianco”. Dopo i diversi tentativi falliti di ricomposizione del partito (2012-2025), finalmente è in atto un tentativo encomiabile con il movimento-partito dei Popolari per il Veneto.

Trentanni dopo

Il movimento, promosso dagli amici Iles Braghetto e Luciano Finesso, è presieduto dal prof. Silvio Scanagatta dell’Università di Padova e sostiene la candidatura di Fabio Gui a Presidente della giunta regionale, sulla base di un programma ispirato ai valori del cattolicesimo democratico, liberale e cristiano sociale.

 

Proporzionale ma bipolarismo di fatto

Si tratta ora di verificare l’esistenza in vita dei democratici cristiani e popolari nei sette collegi provinciali nei quali è presente la lista dei Popolari per il Veneto. Nonostante nel voto regionale vigano regole proporzionali, prevale di fatto una logica bipartitica maggioritaria, che riduce lo spazio politico alla polarizzazione destra-sinistra.

In Veneto, poi, lo scontro è particolarmente acceso dentro il centrodestra, tra Lega e Forza Italia, dopo che Zaia, giunto al limite dei due mandati, non ha potuto ricandidarsi e Forza Italia, mancato il colpo di presentare Flavio Tosi, ex leghista epurato, resta terza forza tra i due contendenti principali.

Leredità politica del Veneto bianco

Abbiamo consapevolezza delle difficoltà, ma anche volontà: accertare lo stato di esistenza in vita del nostro popolarismo, capire quanti “democratici cristiani non pentiti” e quante elettrici ed elettori ispirati da quella cultura siano ancora disponibili nel Veneto a riaprire un percorso nuovo nel solco antico della Dc veneta.

Un partito che seppe coniugare interessi dei ceti medi produttivi e delle classi popolari, interpretando per oltre vent’anni il punto d’equilibrio più stabile della società veneta. È questo il compito che oggi si propongono i Popolari per il Veneto.

Qual è l’obiettivo politico?

L’obiettivo è il 3%. Oggi non si vede nei sondaggi. Ma – come sappiamo – le previsioni di voto sono tendenze che possono auto-adempiersi o auto-distruggersi. Per questo chiediamo a tutte le amiche e gli amici dei sette collegi di votare e far votare le nostre liste, consapevoli che la presenza di candidati ispirati dai valori del cattolicesimo politico è essenziale in una fase complessa e contraddittoria della vita sociale, culturale e politica regionale, italiana e internazionale.

 

Nel solco dei Liberi e Forti

Qualche collega giornalista ci segnala l’ostacolo dei sondaggi. Ma i democratici cristiani non pentiti non sono tra quelli che salgono sul carro del vincitore. Da qui ripartiamo: per superare la falsa alternativa destra-sinistra, e contribuire alla costruzione di un nuovo centro politico nel Veneto e in Italia. Contro il mito del “voto utile”, noi punteremo al voto di testimonianza e alla ripresa dell’iniziativa politica dei dc e popolari del Veneto.

Avanti allora, tutti insieme, nel solco della migliore tradizione dei Liberi e Forti.