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venerdì, 25 Luglio, 2025
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Il ritratto come umanesimo, la fotografia al Museo del Risorgimento

Torino, 24 lug. (askanews) – una lunga galleria del Museo nazionale del Risorgimento di Torino, ma quello che ospita una piccola storia della fotografia moderna, che tocca i tanti modi in cui s pensato e usato questo medium per raccontare le persone. SI tratta della mostra “Ritratti”, curata da Tiziana Bonomo. “Il discorso curatoriale – ha spiegato ad askanews – che tutto nasce dalla collezione Florence e Damien Bachelot, una collezione molto costruita sull’ultimo secolo, quindi una collezione sulla fotografia umanista, francese, americana e poi contemporanea. stato molto difficile scegliere le immagini, ma essendo umanista stato pi facile parlare di ritratti”.

In mostra alcune immagini famosissime, come quelle di Josef Koudelka sui gitani, oppure una stampa Cibachrome di Nan Goldin, o ancora un ragazzo di Paul Strand, fino ad arrivare a uno straordinario panorama urbano “invisibile” di Paul Graham oppure a due scatti misteriosi e intimi di Saul Leiter. Si tratta, quasi sempre, di stampe vintage, ma in alcuni casi ci sono supporti anche pi rari, come nel ritratto del compositore Igor Stravinskij. “Arnold Newman – ha aggiunto la curatrice – merita veramente due parole perch una foto cos difficilissima da vedere sia perch vintage, ma anche su un supporto ligneo che molto raro da trovare e se uno guarda quell’immagine dove tre quarti sono il pianoforte e non sono Stravinskij, ma poi guarda Stravinskij vede che lui vivo e questa una mostra da vivere non solo da guardare”.

La mostra ospitata nel Museo del Risorgimento e, necessariamente, dialoga anche con il luogo, sempre attraverso la fotografia. “Il loro DNA – ha concluso Tiziana Bonomo – sui ritratti del Risorgimento e quindi abbiamo voluto citare, mettere in mostra i famosi protagonisti: Mazzini, Garibaldi, c’ la contessa di Castiglione che fa parte della storia, della fotografia, ma poi non era possibile aggiungere molto di pi, allora abbiamo pensato a un video che raccogliesse almeno una minima parte delle 17mila immagini che loro hanno in archivio”.

L’esposizione, tutta costruita su opere della collezione Bachelot, articolata su quattro sezioni: Miti, Emozioni, Societ e Attualit. Insieme costruiscono, in modi tra loro assai variegati, una sorta di ritratto collettivo dell’idea di umano, oltre che un racconto sulle possibilit, mai esaurite, della fotografia.