Silvio Berlusconi ha affermato qualche giorno fa che il ‘sovranismo’ è una ideologia stupida. Una dichiarazione simile, è chiaro che oltre a rispecchiare le sue idee, probabilmente è stato anche un modo di dare una stilettata ai suoi ‘fratelli coltelli’, Meloni e Salvini, che notoriamente rappresentano quella posizione politica.
Ma Berlusconi secondo me ha ragione a metà sulla stupidità del sovranismo. Ad esempio, combattere la battaglia sovranista per l’Italia, o per qualsiasi altro piccolo paese, non ha senso. Infatti la sovranità popolare, intesa come potere della democrazia sulle decisioni che riguardano la propria comunità nazionale, ma da lungo tempo svilita dalla espansione a dismisura del potere su scala mondiale della finanza, ha un significato preciso altamente politico. Tant’è che questa situazione inedita nella storia delle democrazie, le uniche nazioni che hanno in qualche modo qualche possibilità di salvaguardarsi, sono quelle più grandi: USA, Repubblica Cinese, Repubblica Indiana, Russia ed altre ancora di dimensioni demografiche e territoriali importanti. Dunque la sovranità popolare, gli italiani, come gli altri popoli del vecchio continente, riusciranno salvaguardarla solo se dovessero davvero dotarsi di uno Stato a dimensione continentale: gli Stati Uniti d’Europa.
In questo caso, noi italiani che nei nuovi equilibri mondiali, non abbiamo voce, riusciremmo a riconquistarla. Ecco, in questo senso, il sovranismo riferito a piccole entità statuali, è una stupidità: conterebbero quanto il due di coppe quando la briscola è a denari. E però significativo che proprio i cosiddetti sovranisti non fanno mistero della loro opposizione alla costruzione definitiva della Unione Europea, e magari coltivano sodalizi con potenze straniere avverse all’Europa per la sola ragione che se dovesse progredire politicamente e militarmente, i loro sodali perderebbero gran parte della loro influenza sulle vicende mondiali.