L’Aia, 25 giu. (askanews) – “Si conclude un vertice importante, tanto per gli impegni assunti quanto per il contesto molto complesso nel quale si svolge. Penso che il messaggio più importante sia la compattezza dell’Alleanza e la volontà di quell’alleanza di rafforzarsi, che nel contesto nel quale ci troviamo è ovviamente un altro elemento molto importante”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è soddisfatta dell’esito del vertice della Nato che per la prima volta si tiene nei Paesi Bassi, a L’Aia, città natale del segretario generale Mark Rutte.
Gli impegni di tutti gli alleati a investire entro il 2035 il 5% del Pil all’anno in requisiti di difesa fondamentali, nonché in spese relative alla difesa e alla sicurezza, per garantire gli obblighi individuali e collettivi in conformità con l’articolo 3 del Trattato di Washington – così come recita la dichiarazione finale del vertice -, sono per l’Italia, ha sottolineato la premier, “impegni significativi ma sostenibili, sapendo già che non distoglieremo neanche un euro dalle altre priorità del governo a difesa e a tutela degli italiani”. “Parliamo – ha spiegato la premier – di un incremento delle spese in difesa dell’1,5% in dieci anni, quindi non distante dall’impegno che l’Italia già assunse nel 2014, un impegno ribadito da tutti i governi che mi hanno preceduto. A questo si aggiunge un 1,5% di spese sulla sicurezza, sono risorse che noi dobbiamo spendere e spendiamo comunque su materie molto più ampie della questione di difesa”. “Io – ha continuato la premier – sono una persona molto responsabile e a differenza di altri non mi prendo impegni che scarico su qualcuno che poi deve pagare. Prendo degli impegni che so che questa nazione può seriamente mantenere per il suo interesse. Perché non è che noi facciamo queste scelte per soddisfare o compiacere qualcuno, le facciamo perché servono a noi, perché servono alla nostra autonomia, alla nostra sovranità, alla nostra capacità di mantenere forte questa nazione”.
La premier ha anche smorzato le preoccupazioni sulla necessità, a causa dell’aumento delle spese per la Nato, di uno scostamento di bilancio e quindi di dover attivare la clausola di salvaguardia prevista dal Patto di Stabilità Ue. Sull’ammontare della cifra che l’Italia dovrebbe spendere in più “ho sentito dei numeri che mi sembrano molto distanti dalla realtà – ha precisato Meloni -. Dopodiché abbiamo ovviamente fatto i nostri calcoli per il 2026 e non riteniamo che ci serva utilizzare la ‘escape clause’. Poi chiaramente per gli anni a venire si valuterà sulla base di quella che è la situazione economica”.
“Però – ha proseguito la premier – c’è un elemento che secondo me è importante: una parte importante di queste risorse verrà utilizzato per rafforzare imprese italiane. Questo crea una politica economica espansiva, quindi è un circolo virtuoso, se lo sappiamo utilizzare bene”. Per questo l’aumento delle spese per la Nato “non è un ragionamento solamente in termini di costi, va fatto anche in termini di ritorno e di proiezione sull’economia”.
A livello di Alleanza resta però il “giallo” della Spagna. “L’Italia ha fatto come la Spagna perché la Spagna ha firmato esattamente lo stesso documento che abbiamo firmato noi e aggiungo anche di non aver sentito questa mattina in assemblea toni polemici o distinguo”, ha detto la premier rispondendo a una domanda sulla presunta ‘deroga’ concessa a Madrid in materia di contributi all’Alleanza, cosa che ha spinto l’opposizione italiana a chiedere alla premier di imitare il Paese iberico. “Tutti quanti – ha aggiunto Meloni – hanno detto ‘evviva’, ‘bene’, ‘bravi’, quindi comunico ufficialmente che noi abbiamo fatto come la Spagna o la Spagna ha fatto come noi, questo non lo so, ma in 32 abbiamo fatto esattamente la stessa cosa”.
E tuttavia il presidente Usa Donald Trump ha esplicitamente ammesso – nel suo stile fuori dalle righe – che la Spagna resta un caso. “E’ terribile quello che ha fatto la Spagna”, ha detto Trump rispondendo alla domanda di una giornalista spagnola. “La Spagna è un posto fantastico, gli spagnoli sono brave persone, ma è l’unico paese tra tutti gli Alleati che si rifiuta di pagare”. Insomma, per Trump gli spagnoli “vogliono un giro gratis, ma dovranno restituircelo in cambio di qualcosa sul commercio, perché non permetterò che ciò accada, è ingiusto”. “Sapete cosa faremo? Stiamo negoziando con loro un accordo commerciale. Gli faremo pagare il doppio. E sono davvero serio al riguardo”, ha minacciato il presidente Usa.