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lunedì, 8 Settembre, 2025
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In Francia oggi voto di fiducia per Bayrou: il destino del premier è segnato

Roma, 8 set. (askanews) – Il parlamento francese, in stallo da un anno e più profondamente diviso di quanto non lo sia stato negli ultimi decenni, sembra pronto oggi a destituire un altro primo ministro.

Ma l’acuto senso di timore che circonda quest’ultimo voto di fiducia all’interno dell’Assemblea Nazionale di Parigi è controbilanciato da uno sconfortante consenso sul fatto che il quasi inevitabile allontanamento del 74enne Francois Bayrou, dopo nove mesi di mandato giudicati inefficaci, non servirà a rompere la situazione di stallo politico in Francia.

“È un disastro. La situazione è completamente bloccata”, ha dichiarato uno dei veterani tra i commentatori politici, Bruno Cautres. Altri sono stati ancora più duri nella loro analisi. Marine Le Pen, leader del partito di estrema destra RN (Rassemblement National), ha accusato Bayrou di aver commesso un “suicidio politico”.

Il primo ministro, a caccia del consenso, ha dato personalmente il via al voto di fiducia a sorpresa di oggi, cercando, come ha spiegato, di “scioccare” i politici e convincerli a trovare un accordo su un modo per affrontare l’imminente crisi del debito del Paese. Descrivendo il crescente debito pubblico francese come “un periodo terribilmente pericoloso… un momento di esitazione e agitazione”, Bayrou ha avvertito che ci sarebbe stato un “alto rischio di disordini e caos” se il Parlamento non avesse sostenuto il suo bilancio di austerità, il cui obiettivo era tagliare la spesa pubblica di 44 miliardi di euro.

Bayrou sostiene che i giovani saranno gravati da anni di pagamenti del debito “per il bene dei baby boomer”, se la Francia non riuscirà a far fronte a un debito pubblico pari al 114 per cento della sua produzione economica annuale.

Ma la scommessa di Bayrou – definita a turno come un gesto kamikaze, un’inutile profezia alla Cassandra e un tentativo di porre fine alla sua carriera politica con un eroico atto di sacrificio – sembra quasi certamente destinata a fallire.

Nonostante alcune frenetiche discussioni dell’ultimo minuto, sembra a tutti chiaro che Bayrou semplicemente non abbia i voti necessari su cui contare. Al centro di questa “crisi” – un termine che sembra aver dominato per un anno intero i titoli dei giornali francesi – c’è la decisione ampiamente criticata del presidente Emmanuel Macron, nel giugno 2024, di indire elezioni parlamentari anticipate per “chiarire” l’equilibrio di potere in Assemblea nazionale.

Il risultato è stato l’esatto opposto della chiarezza. Gli elettori francesi, sempre più insoddisfatti del loro giovane presidente, si sono polarizzati verso gli estremi, lasciando il presidente in difficoltà con un governo centrista di minoranza indebolito e un parlamento così diviso che oggi molti parlamentari rivali non riescono nemmeno a stringersi la mano.