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lunedì, Febbraio 24, 2025
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In Italia il 36% dei manager donna

Roma, 20 feb. (askanews) – La percentuale di donne in posizioni apicali a livello mondiale salita al 33,5% nel 2024 (dal 19,4% nel 2004), mentre in Italia il 36% dei top manager donna, superando per la prima volta la media dell’Eurozona (35%). Ma solo il 28% delle posizioni manageriali complessive ricoperto da donne.

E’ quanto emerge dalle conclusioni del report “Donne e lavoro in Italia” di Rome Business School, a cura di Carlo Imperatore, Direttore Generale Federmanager Roma Lazio e Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca Divulgativo di Rome Business School.

L’Italia per tra gli ultimi Paesi europei per partecipazione femminile al lavoro, ben al di sotto di Germania (75%), Francia (68%) e Spagna (64%). Solo il 51% delle donne in et lavorativa occupato, contro il 69% degli uomini, arrivando a percentuali inferiori al 40% nelle regioni meridionali.

Rimangono inoltre difficolt nel conciliare vita lavorativa e maternit: la ridotta presenza in carriere STEM, la bassa rappresentanza in posti di lavoro apicali e l’epidemia di part-time rendono l’occupabilit delle donne italiane tra le pi basse del continente, sotto circa 13 punti percentuali della media UE.

Per Carlo Imperatore “Il gender gap in Italia alimentato da stereotipi di genere e dalla carenza di servizi di cura. Visioni tradizionali limitano le scelte professionali delle donne, mentre la scarsit di strutture per l’infanzia e l’assistenza agli anziani ne ostacola la partecipazione al lavoro”.

Gli squilibri di genere e territoriali rimangono molto forti: nel Mezzogiorno, il tasso di occupazione femminile 56,5%, 19,5 punti inferiore a quello maschile, secondo l’Istat.

Per quanto riguarda l’attuazione delle politiche DEI (Diversit, Equit e Inclusione) a livello dirigenziale, in Italia affidata prevalentemente alle Risorse Umane (42%), mentre in altri Paesi guidata da CEO o senior leader, favorendo una maggiore presenza femminile nei ruoli dirigenziali. Nonostante ci, il CCNL Dirigenti Industria e Servizi di novembre 2024 rappresenta un passo avanti verso la parit di genere in Italia, introducendo misure concrete su formazione, politiche attive e inclusione.

In conclusione, come segnala Valerio Mancini, “Garantire la parit di genere richiede ambienti di lavoro equi, meritocratici e un forte sostegno al welfare aziendale e alla conciliazione vita-lavoro”, investendo nella formazione STEM e in modelli di leadership inclusivi.