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mercoledì, 4 Giugno, 2025
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In Polonia ha perso l’Europa, un colpo per il premier Tusk

La vittoria del nazionalista Nawrocki su Trzaskowski apre una nuova fase politica: a rischio la coalizione di Tusk, mentre si profila una deriva di tipo ungherese che allarma Bruxelles.

La Polonia ha scelto, ma l’Europa non può rallegrarsene. Anzi! La vittoria di Karol Nawrocki alle presidenziali segna una svolta netta a destra, con un profilo ideologico che ricorda sempre più da vicino quello dell’Ungheria di Orbán. Storico di formazione, già presidente dell’Istituto della Memoria Nazionale, Nawrocki si è fatto conoscere per le sue posizioni anticomuniste radicali, ma soprattutto per una visione ultraconservatrice della società e delle istituzioni. Vicino ai settori più duri di Diritto e Giustizia (PIS), Nawrocki ha saputo incanalare il malcontento anti-Bruxelles e il disagio sociale legato alle tensioni economiche, costruendo una campagna aggressiva e identitaria, centrata su patria e sicurezza.

Il suo successo è una sconfitta, seppur di misura, per Rafał Trzaskowski, sindaco di Varsavia e figura di punta di Piattaforma Civica, il partito europeista guidato dal premier Donald Tusk (figura di spicco, per altro, del PPE). È difficile non leggere in questo risultato un colpo diretto alla fragile alleanza di governo, che già faticava a contenere l’opposizione nazional-populista. Lo stesso Jaroslaw Walesa, figlio di Lech e deputato anche lui di Piattaforma civica, lo ha detto con chiarezza al Corriere della Sera stamattina, quando ancora non si conosceva l’esito del voto. Alla domanda su cosa potesse significare il successo di Nawrocki, così rispondeva: “Significa che a breve la nostra coalizione di governo crolla, e ci saranno probabilmente elezioni anticipate. Si può ipotizzare una sorte di terremoto politico, con restyling o scomparsa di vecchi partiti e la nascita di nuove formazioni. Significa che ci trasformiamo nell’Ungheria, che ci allontaniamo dalla Ue, nel senso che non ne saremo più uno degli attori principali. Una prospettiva plumbea per la stessa Unione”.

È un allarme che non può restare inascoltato. Con Nawrocki al potere, si prospettano nuove tensioni con la Commissione europea, passi indietro su diritti civili, indipendenza della magistratura, libertà dei media. E forse, elezioni anticipate che potrebbero riconsegnare il potere esecutivo alla destra radicale. In gioco non c’è solo il destino della Polonia, ma il futuro dell’intero progetto europeo nell’Europa centro-orientale. La speranza è che, come a volte accade, i fatti possano smentire le previsioni più cupe. Ma il verdetto delle urne parla chiaro: L’Europa ha perso.