[…] Invadendo l’Ucraina, Putin disse di voler «proteggere i civili del Donbas dai nazisti del regime di Kyiv» eppure, in meno di 2 anni, nelle cosiddette “LPR” e “DPR” ne sono morti di più che negli 8 precedenti.
Il suo regime ha relegato ogni possibile prospettiva culturale e tecnologica russa al degrado, e persino quegli scienziati che un tempo contribuirono allo sviluppo di nuovi dispositivi in ambito militare oggi sono tacciati di collaborazionismo. Basti pensare all’’uomo dei super missili’ Anatoly Maslov, arrestato dopo l’abbattimento di tutti gli ipersonici Kinzhal (incautamente definiti «imprendibili» da Putin) a seguito dell’intervento dei sistemi difensivi Patriot. Lui e Alexander Shiplyuk (capo dell’Istituto siberiano di Meccanica teorica e applicata “Khristianovich”) avrebbero ceduto ai cinesi importanti segreti militari.
La repressione del Cremlino nei confronti del dissenso e della libertà di parola ha reso rischioso parlare apertamente dei problemi in ambito scientifico, costringendo molti ricercatori ad arrangiarsi e a tacere rigando dritto pur d’assecondare richieste spesso strampalate. Molti scienziati sono emigrati all’estero, abbandonando le loro posizioni senior per accettare offerte post-dottorato, e un secondo manifesto a favore della guerra è stato fatto firmare agli insegnanti rimasti, che ora sostengono apertamente Putin e l’esercito.
Dall’invasione del Donbas e della Crimea a oggi il numero di russi che hanno chiesto asilo politico negli Stati Uniti è cresciuto 40 volte. L’introduzione di nuovi reati penali ha reso impossibile ogni forma di dissenso. “Science” di questo mese riporta statistiche a dir poco imbarazzanti: secondo Alexandra Arkhipova (antropologa sociale e docente accademica d’Economia), dal 2022 a oggi 7.200 persone in Russia sarebbero state segnalate da testimoni e poi arrestate per aver screditato l’esercito.
Olga Dobrovidova evidenzia nell’articolo che le carenze di forniture e il taglio dei fondi a favore della Difesa hanno costretto molti ricercatori a creare database per scambiarsi macchinari, composti chimici e persino animali da laboratorio usando Telegram per comunicare.
Nel suo intervento d’apertura al forum sulla ricerca quantistica “Quantum World”, lo scorso 13 luglio Putin ha illustrato i risultati ottenuti da Rosatom, indicando la necessità di rafforzare la sovranità tecnologica della Russia. Francamente vien difficile non guardare il dito a uno che indica la luna, se a parlare è chi vorrebbe relegare l’Astrofisica ai confini nazionali.
[Titolo originale: Un salto nel buio. La Russia di Putin contro la cultura russa]