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martedì, 16 Settembre, 2025
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Inflazione, Istat: ad agosto cala all’1,6%, carrello spesa vola a +3,4%

Roma, 16 set. (askanews) – Inflazione in calo, ma aumentano prezzi dei prodotti del carrello della spesa. Nel mese di agosto, l’inflazione registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dell’1,6% su base annua, da +1,7% del mese precedente. Lo ha reso noto l’Istat confermando la stima preliminare.

La decelerazione del tasso d’inflazione si deve principalmente alla dinamica dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +17,1% a +12,9%) e non regolamentati (da -5,2% a -6,3%) e, in misura minore, a quella dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,5% a +0,2%) e dei Beni alimentari lavorati (da +2,8% a +2,7%). In accelerazione, invece, i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +5,1% a +5,6%), quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,7% a +3%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,3% a +3,5%).

Nel mese di agosto l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera leggermente (da +2,0% a +2,1%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +2,2% a +2,3%).

La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si attenua (da +0,8% a +0,6%), mentre quella dei servizi si amplia (da +2,6% a +2,7%).

Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni, dunque, aumenta portandosi a +2,1 punti percentuali (da +1,8 del mese precedente).

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, quelli del cosiddetto carrello della spesa, mostrano una dinamica in accelerazione (da +3,2% a +3,4%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto mantengono lo stesso ritmo di crescita tendenziale (+2,3%).

La variazione congiunturale dell’indice generale (+0,1%) riflette l’aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,1%), degli Alimentari lavorati (+0,5%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,4%); scendono invece i prezzi degli Energetici non regolamentati (-2,1%) e regolamentati (-0,3%).

L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,7% per l’indice generale e a +2,1% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) ad agosto 2025 registra una variazione pari a -0,2% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e a +1,6% su base annua (in rallentamento da +1,7% del mese precedente); la stima preliminare era +1,7%.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale nulla e una tendenziale del +1,4%.