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giovedì, 26 Giugno, 2025
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Inquietudini di liberali e socialisti in Europa: la crisi comunque può attendere

A Bruxelles liberali e socialisti sono in fibrillazione dopo lo stop alla direttiva sul greenwashing e il riposizionamento dei Popolari sulla scena europea, mentre la guerra e la crisi globale scuotono gli equilibri.

Trump e l’America incerta

Negli Stati Uniti, Trump cambia idea ogni mezz’ora: condivide l’attacco di Israele, poi no, si dice favorevole a un cambio di regime in Iran salvo poi etichettarlo come elemento di instabilità nella regione. Ma tra una parolaccia e un insulto, il suo intervento al summit Nato prefigura un allontanamento militare Usa dall’Europa. Gli indizi ci sono: lo spostamento di contingenti militari nel quadrante indo‑pacifico e la riduzione del sostegno all’Ucraina allarmano i capi di Stato e di governo.

La frattura europea

Nel frattempo, i leader di Socialisti e Liberali in Parlamento europeo sono in fibrillazione. Nei giorni scorsi, infatti, per volere della Commissione, è saltato l’accordo sulla nuova direttiva contro il greenwashing, cioè la cattiva abitudine di rivendicare benefici ambientali fittizi. Era una battaglia fondamentale per il Ppe e per i gruppi di destra. In sostanza, con una mossa senza precedenti, la Commissione ha ritirato la proposta proprio quando si era a un passo dall’accordo. Nel frattempo, il ritiro del sostegno italiano al testo aveva tolto sulla proposta anche la maggioranza al Consiglio.

Nuovi equilibri nell’Aula

Insomma, l’ala sinistra del Parlamento europeo, con rara intuizione, ha scoperto che gli equilibri sono cambiati profondamente nell’ultimo anno. Su ambiente, deregolamentazione, migrazione (centri di ritorno e modello Ruanda, inviando i richiedenti asilo in Paesi terzi sicuri), ma anche sulle modalità della politica di riarmo, Ppe e destra hanno un’agenda differente dal resto dell’Aula. Capiremo presto se questa fibrillazione di liberali e socialisti, mai usciti vincitori da nessuna competizione elettorale negli ultimi anni, resterà una continua lamentela o se decideranno di agire con più forza.

Il tempo sospeso fino a settembre

Dicono che il solco interno alla maggioranza Ursula sta diventando sempre più profondo, e si organizzano vertici di gruppi e partiti. Ma l’estate è alle porte e scatenare una crisi politica mentre il Medio Oriente brucia e l’Ucraina continua ad essere bombardata rischia di sembrare un attimo fuori luogo. Per questo, l’asticella temporale è stata spostata a settembre, quando Ursula terrà il discorso sullo stato dell’Unione. Per Socialisti e Liberali è la cartina di tornasole. I Popolari la vivono con molta più tranquillità, spiegano che “Iratxe (Garcia Perez, capogruppo socialista all’Eurocamera) che abbaia non morde” e che i bollenti spiriti politici saranno mitigati dalla torrida estate in arrivo. D’altra parte, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, in questo caso, in senso letterale.