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venerdì, 7 Novembre, 2025
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IPA: "agghiacciante" licenziare giornalista Nunziati per la domanda

Roma, 7 nov. (askanews) – L’Associazione Internazionale della Stampa (API) o International Press Association (IPA) ha espresso oggi la sua profonda preoccupazione dopo il licenziamento del giornalista italiano Gabriele Nunziati, collaboratore dell’agenzia di stampa Agenzia Nova, “reo” di aver fatto una domanda ritenuta “inappropriata” durante la conferenza stampa quotidiana della Commissione Europea del 13 ottobre 2025.

“I giornalisti pongono domande difficili, a volte scomode. È il nostro lavoro – ha dichiarato Dafydd ab Iago, Presidente dell’API-IPA, in un comunicato – è anche un pilastro fondamentale della libertà di stampa. Sanzionare un giornalista per averlo fatto in una conferenza stampa invia un messaggio agghiacciante a tutti i corrispondenti a Bruxelles”.

Nunziati aveva chiesto alla portavoce della Commissione, Paula Pinho, e ad Anouar El Anouni, portavoce per gli affari Esteri e la Politica di sicurezza, se “anche Israele dovrebbe pagare per la ricostruzione di Gaza”, visto che l’Ue chiede ripetutamente che “la Russia paghi per la ricostruzione dell’Ucraina”.

Secondo API-IPA, il licenziamento del giornalista potrebbe costituire una misura “sproporzionata, punitiva e potenzialmente illegale”, contraria al diritto del lavoro italiano e ai principi europei in materia di libertà di stampa.

L’associazione sottolinea inoltre che la Commissione Europea non ha avuto “alcun contatto” con l’agenzia in merito e rimane “aperta a tutte le domande” sollevate durante le sue conferenze stampa.

“Il dialogo professionale e la formazione dovrebbero prevalere sulle sanzioni”, sottolinea il presidente ab Iago, che invita l’Agenzia Nova a riconsiderare la sua decisione e a ribadire il suo impegno per “indipendenza, proporzionalità ed equità” nel trattamento dei giornalisti.

API-IPA ribadisce infine la sua solidarietà a tutti i giornalisti che esercitano la loro professione “liberamente, responsabilmente e senza timore di ritorsioni”.