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lunedì, 16 Giugno, 2025
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Iran attacca con missili ipersonici, Israele: prezzo sarà altissimo

Roma, 16 giu. (askanews) – Almeno otto persone sono morte e quasi 290 sono rimaste ferite negli attacchi che l’Iran ha sferrato contro Israele nella notte. La Repubblica islamica ha colpito diverse località dello Stato ebraico: in particolare le città di Tel Aviv e Haifa – località nella quale sono stati recuperati tre corpi – sono state prese di mira con missili ipersonici Fatah, il cui utilizzo ha fatto registarre un’impennata nelle ultime ore. La sede dell’ambasciata americana a Tel Aviv ha accusato danni minori, causati dall’imtatto di un missile balistico, ha confermato l’ambasciatore degli Stati Uniti in Israele, Mike Huckabee, precisando che le strutture diplomatiche statunitensi a Gerusalemme resteranno chiuse tutto il giorno. Missili iraniani hanno colpito anche un’area immediatamente adiacente alla città portuale di Eilat, senza però provocare danni o feriti.

Israele ha minacciato vendetta dopo gli atacchi a Tel Aviv ed Haifa. I residenti di Teheran “pagheranno un prezzo altissimo”, ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz. “Il vanitoso dittatore di Teheran si è trasformato in un vile assassino che spara deliberatamente ai civili in Israele per dissuadere le Idf dal continuare l’offensiva che ne sta decimando le capacità” militari, ha aggiunto.

Lo Stato ebraico intanto ha segnalato che, nonostante i ripetuti attacchi ai siti militari e nucleari iraniani, l’Iran ha ancora a disposizione “migliaia di missili balistici”. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF), questa mattina, hanno rivendicato raid contro i centri di comando in Iran appartenenti alla Forza Quds del corpo dei Guardiani della Rivoluzione islamica, da cui – secondo l’esercito israeliano – sarebbero stati autorizzati “attacchi terroristici contro lo stato di Israele utilizzando i rappresentanti del regime iraniano in Medio Oriente”.

Da parte sua l’Iran, che ha confermato l’esecuzione di un uomo per spionaggio in favore di Israele, ha reso noto che gli attacchi missilistici di questa mattina contro lo Stato ebraico sono stati “più letali dei precedenti” e che il prossimo round sarà ancora “più distruttivo”. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha invitato il suo popolo “all’unità” per “resistere all’aggressione sionista”. “Non cerchiamo il predominio ed è Israele che cerca di colpire i musulmani uno a uno e imporre loro i suoi dettami”, ha dichiarato. “L’entità sionista non sarà in grado di sconfiggerci con omicidi e assassini, e le nostre forze resisteranno a questi codardi”, ha sottolineato.

Il presidente della Repubblica islamica ha anche negato qualsiasi desiderio di ottenere armi nucleari. “Non vogliamo possedere armi nucleari”, ha spiegato Pezeshkian. “Non siamo noi ad aver abbandonato i negoziati”, ha dichiarato, riferendosi ai colloqui sul programma nucleare in corso con gli Stati Uniti negli ultimi mesi. Ma “nessuno ha il diritto di privarci del diritto di beneficiare dell’energia nucleare e della ricerca che serve gli interessi del nostro popolo”.

Proprio gli Stati Uniti, nel frattempo, avrebbero deciso un massiccio dispiegamento, senza precedenti, di aerei cisterna KC-135 e KC-46 sull’Atlantico da basi sulla terraferma americana, alimentando considerevoli speculazioni sul fatto che i velivoli possano essere destinati a partecipare alla guerra israelo-iraniana in corso. Il numero di velivoli, riferisce il Military Watch Magazine, è continuato ad aumentare e, nelle ultime ore del 15 giugno, sarebbero state superate le 30 unità. Due le ipotesi sul loro utilizzo: il rifornimento in volo degli aerei israleiani impegnati nell’offensiva contro Teheran o l’utilizzo in caso di un ipotetico ingresso diretto in guerra da parte statunitense al fianco dello Stato ebraico.

Sul fronte dioplomatico, si registra infine il colloquio della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, a margine del summit del G7 a Kananakis, in Canada. La leader europea ha espresso preoccupazione per gli ultimi sviluppi in Medio Oriente ed ha ribadito la necessità di una soluzione negoziata al conflitto. L’Europa, ha detto, è sempre stata chiara: l’Iran non potrà mai dotarsi di un’arma nucleare. (di Corrado Accaputo)