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Joint Stars 2025, la Difesa pianifica e testa capacità contro minacce

Capo Teulada (Cagliari), 27 mag. (askanews) – Pianificare, preparare e testare le capacità di difesa contro attacchi via terra, mare, cieli ma anche in domini cyber e spaziali. È l’obiettivo di Joint Stars 2025, la più grande esercitazione nazionale organizzata dal Comando operativo di vertice interforze (Covi) e che ha visto impiegati circa 4mila uomini e donne interforze della Difesa italiana. La maxi-esercitazione si è svolta nel mese di maggio in Sardegna, sulle coste sud occidentali – grazie al supporto di Nave Trieste della Marina Militare – e al poligono di Capo Teulada.

In tempi di crisi internazionali, sono stati ricreati gli scenari più attuali, dal Medio Oriente all’Ucraina, fino all’Iran e al Mar Rosso. “La guerra si vince e si perde con la pianificazione” è il mantra del Generale di Corpo d’Armata, Giovanni Maria Iannucci, comandante del Comando operativo di vertice interforze.

Joint Stars è dunque una attività di supporto della strategia di cooperazione internazionale che ha riprodotto circa 50 attività nel mese di maggio. “Una grossa opportunità per esercitarsi insieme, tra tutte le forze armate”.

Askanews è salita a bordo di Nave Trieste per assistere a due scenari che hanno testato la capacità di deterrenza e difesa in caso di attacco integrato tra missili da crociera e missili balistici. “Uno scenario molto attuale – ci spiegano – se consideriamo gli attacchi in Ucraina e in Medio Oriente”. Per questo, l’attività della Joint Stars è di lavorare sull’engagement dell’autorità e procedere alla pianificazione. Quattro i versanti su cui operare: avere autorità per ingaggiare il bersaglio in meno di 4 minuti; avere uomini e donne addestrate in tutti i campi per intervenire in pochi secondi; avere una difesa aerea multistrato; integrare tutte le piattaforme – terrestri navali, aeree.

“Ci prepariamo ad affrontare i casi peggiori – riferiscono dalla Joint Stars – non possiamo escludere nulla. Lo scenario è stato disegnato appositamente da alcuni esperti per testare la capacità di misurare la difesa da un possibile e potenziale attacco”.

“Abbiamo preso dallo scenario mediorientale – spiega il gen. Iannucci – l’attacco missilistico e combinato con attacco di droni e la nostra capacità di risposta”. Il secondo scenario ha riguardato il controllo di navi mercantili che potrebbero avere attività sospette o illecite. È il caso degli attacchi di Houti in Mar Rosso.

Infine, al poligono di Capo Teulada è andato in scena un vero e proprio attacco terrestre, con l’impiego di aerei da combattimento, lince, mezzi terrestri e F35.

“La difesa italiana è parte di un sistema Paese e da un punto di vista nazionale è l’elemento su cui si fonda la capacità di risposta del paese a crisi, instabilità e minacce. Se guardiamo da un punto di vista più ampio – e dunque nel contesto della Nato e dell’Unione Europea – spiega ancora ad askanews il gen. Iannucci – l’Italia è un paese fondamentale, anche per riequilibrare l’attenzione di queste due organizzazioni più verso il Sud”.

Lo spazio e gli attacchi cyber sono altri due domini fondamentali e sempre più attuali. “Sicuramente, perché, nella realtà odierna, riceviamo minacce concrete anche quando il conflitto non è ancora dichiarato. Oramai tutti i nostri servizi essenziali si basano sui dati e sono potenzialmente attaccabili. Ugualmente sappiamo quanto lo Spazio è importante per noi. Sono due domini fondamentali su cui ci stiamo esercitando nella Joint Stars”.

“Lo scenario che abbiamo attorno a noi è di crescente complessità e rapidissima evoluzione. Joint Stars 25 è una esercitazione che consente di dare alle forze armate la possibilità di migliorare la loro integrazione e migliorare la capacità di risposta de Paese a minacce così emergenti e difficili”, conclude il gen. Iannucci. (Di Serena Sartini)