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venerdì, 14 Novembre, 2025
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L’ ambasciatrice della Palestina: l’Italia può mediare con gli Usa per il piano di pace

Roma, 14 nov. (askanews) – L’Italia può fungere “da intermediario” tra l’Autorità nazionale palestinese (Anp) e gli Stati Uniti per favorire un “coinvolgimento palestinese” nel piano di pace del presidente Donald Trump e fare in modo che questo piano, che “non è un piano di pace, ma un piano di cessate il fuoco per Gaza”, diventi più chiaro. Lo ha detto l’ambasciatrice palestinese in Italia, Mona Abuamara, in un’intervista rilasciata ad askanews dopo la recente visita a Roma del presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen).

Una visita definita “proficua” con “incontri molto lunghi, molto amichevoli e calorosi” che hanno permesso di avere “una discussione molto approfondita” sulla situazione nei Territori palestinesi. E’ vero che il presidente auspicava il riconoscimento dello Stato palestinese da parte dell’Italia in occasione della visita, che “purtroppo non c’è stato, ma credo siano emerse cose che hanno chiarito e reso più semplice, spero, per il governo italiano procedere verso questa decisione”, ha detto l’ambasciatrice, rimarcando che per l’Anp “adottare quella decisione significa assicurare la soluzione dei due Stati e procedere con la discussione della sua attuazione, quindi con la fine dell’occupazione, del sistema di apartheid e della risoluzione delle questioni ancora in sospeso”.

Nell’incontro con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è quindi discusso “dell’amicizia dell’Italia con Israele e Stati Uniti” e del “ruolo molto proficuo che l’Italia può svolgere” perché il piano di pace di Trump “sia più trasparente, per poter vedere una tabella di marcia, per definire meglio alcune parti che sono ancora molto vaghe”.

“L’Italia può discutere con l’amministrazione Trump per rendere queste parti del piano più realistiche, può fungere da intermediario, alla luce dei suoi stretti legami con gli Stati Uniti, e può trasmettere il messaggio dell’importanza di un coinvolgimento di noi palestinesi nel nostro futuro e che siano i palestinesi a guidare la Palestina”, ha sottolineato l’ambasciatrice. A questo proposito, il presidente Abu Mazen “ha apprezzato molto” la dichiarazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sull’Anp quale “interlocutore assolutamente fondamentale per l’Italia e per la comunità internazionale”.

Per quanto riguarda la ricostruzione della Striscia di Gaza “abbiamo discusso di molti ambiti in cui sarà possibile cooperare” e se anche “non è stato deciso nulla, è stato importante che l’Italia abbia dichiarato di voler essere parte degli sforzi per arrivare a una soluzione”.

Riguardo all’attuale situazione umanitaria nell’enclave palestinese, Abuamara ha espresso “grande apprezzamento per l’aiuto che sta fornendo l’Italia” attraverso l’iniziativa ‘Food for Gaza’, ma ha aggiunto che “non può sostituire” l’Agenzia Onu per rifugiati palestinesi (Unrwa) che “bisogna sostenere, perché è importante non solo per i rifugiati palestinesi in Palestina, ma anche per i rifugiati fuori la Palestina”.

“Sarebbe molto più efficace ricorrere all’unica organizzazione capace di raggiungere anche le comunità più vulnerabili”, anche perchè “in questo momento speriamo che aumentino gli aiuti che entrano a Gaza, che la popolazione possa avere un riparo, e che tutti i valichi vengano aperti per far entrare non solo una goccia degli aiuti, ma tutti gli aiuti necessari per mettere fine a fame e malnutrizione”, ha concluso Abuamara.

(di Simona Salvi)