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venerdì, 5 Dicembre, 2025
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La Cei: obiezione di coscienza e servizio civile per una difesa non militare

Roma, 5 dic. (askanews) – “In un tempo in cui governi, attori politici e perfino opinioni pubbliche considerano la guerra come strumento privilegiato di risoluzione dei conflitti, occorre il coraggio di vie alternative per dare sostanza al realismo lungimirante della cura della dignità umana e del creato. Vale allora la pena di far memoria di esperienze civili di grande spessore, cui i cattolici hanno contribuito. Una di queste è quella che ha portato a scoprire che la difesa della patria non si assicura solo con il ricorso alle armi, ma passa per la cura della civitas, attraverso l’obiezione di coscienza e il servizio civile”. Così la Conferenza Episcopale Italiana nella Nota Pastorale “Educare a una pace disarmata e disarmante”, approvata dall’81ma Assemblea Generale il 19 novembre 2025 ad Assisi e pubblicata oggi.

“Oggi, di fronte al mondo in guerra, dovremmo poter declinare il valore della ‘difesa della patria’ in un servizio civile obbligatorio per ogni giovane, come momento che accompagna la maturità politica della maggiore età con quella civile e morale. Un servizio civile obbligatorio sarebbe un investimento per dare alle prossime generazioni l’occasione di praticare la cura per la dignità della persona umana e per l’ambiente, per opporsi all’ineguaglianza che si fa sistema sociale, all’inimicizia come qualifica delle relazioni fra esseri umani e popoli, alla soggezione dell’altro alle proprie ambizioni”, conclude il documento.