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venerdì, 19 Settembre, 2025
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La contesa ha superato il livello di guardia

Il caso Kirk diventa terreno di scontro politico in Italia. Un omicidio trasforma il dibattito pubblico in un’arena di accuse reciproche, tra memoria storica e rancori elettorali.

Se il mondo (e la politica italiana) arriva a litigare anche su un omicidio, quello del giovane repubblicano americano Kirk, c’è da tremare. Quasi a dire che la contesa ha largamente superato il livello di guardia e che neppure l’impegno contro la violenza riesce più a unire la persone.

Accuse che richiamano vecchi fantasmi

E, infatti, puntualmente le reciproche accuse di incitare all’odio hanno preso il posto degli argomenti più blandi e più innocui, in nome dei quali maggioranza e opposizione incrociano metaforicamente i loro ferri. Così è tornato a galla un po’ di tutto, fino al terrorismo delle Brigate rosse e magari anche oltre. Meloni ha denunciato la stagione dell’odio facendone fin troppo carico ai suoi avversari, i quali, a loro volta, hanno ribattuto con toni non troppo composti e argomenti non abbastanza costruttivi.

Rissa o finzione?

Senza che mai si levasse una voce, da una parte o dall’altra, che cercasse di evocare ragioni politiche e civili meno faziose di quelle che continuano a risuonare. Ora dovremmo chiederci se esiste davvero tanto odio tra i contendenti di cui sopra. O se, invece, quella parola serve solo a dar fuoco alle polveri della polemica politica e magari già quasi elettorale. Se fosse così, paradossalmente, sarebbe quasi peggio. Poiché l’odio finto, evocato ad arte, può diventare perfino più pericoloso dell’odio vero, che discende da dispute di qualche maggiore autenticità. Il fatto è che ormai siamo in bilico tra la rissa e la finzione che finiscono così per essere due facce della stessa medaglia.

Fonte: La Voce del Popolo – 18 settembre 2025

Testo qui riproposto per gentile concessione dell’autore e del direttore del settimanale della diocesi di Brescia