La contrattazione collettiva, idee per nuove tutele. Il nuovo paper della Fondazione Ezio Tarantelli.

Negli anni i modelli organizzativi sono cambiati, le esigenze del lavoro e dei lavoratori si sono trasformate, la globalizzazione ha aperto i mercati, sono modificati anche i riferimenti per il welfare tradizionale. Oggi più che mai ci sarebbe bisogno di una rinnovata disponibilità ad un confronto complessivo tra Governo e parti sociali che sia in grado di affrontare le criticità attuali.

Riportiamo l’articolo di apertura dell’ultimo Working Paper della Fondazione Ezio Tarantelli (Cisl). L’Edizione n. 24 sarà presentata attraverso il Webinar che si svolgerà oggi a partire dalle ore 15.30 sulla piattaforma Zoom della Fondazione.

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Autonomia e contrattazione, i due pilastri della proposta cul- turale e politica della Cisl. Due pilastri rappresentativi di una storia, che ha guardato e guarda alla centralità dei lavoratori nella società e nella storia democratica del paese.

Sono valori identitari che colgono l’essenza di come la nostra confederazione si sia resa protagonista nel dibattito sindacale e politico attraverso un metodo e proposte caratteristiche di questa identità, sapendo soprattutto guardare in prospettiva ai veri bisogni dei lavoratori.

L’autonomia è il segno distintivo della capacità di un’orga- nizzazione di vivere l’esperienza politica e sociale senza con- dizionamenti di nessun tipo. La contrattazione è l’espressione massima dell’autonomia; per un sindacalista negoziare comporta preparazione, studio, capacità di proposta e di consenso, saper individuare le priorità e le innovazioni che la società e l’economia presentano e soprattutto essere in grado di ricercare nel contesto di riferimento le soluzioni che garantiscano le migliori tutele possibili per i lavoratori di cui si è rappresentanti.

Negli anni i modelli organizzativi sono cambiati, le esigenze del lavoro e dei lavoratori si sono trasformate, la globalizzazione ha aperto i mercati, sono modificati anche i riferimenti per il welfare tradizionale e inoltre si concretizzeranno progressivamente gli effetti della transizione ambientale e di quella digitale. A questo possiamo aggiungere anche i drammatici riflessi che la pandemia e la guerra in Ucraina comporteranno sui nostri assetti sociali ed economici.

In questa condizione, gli orientamenti e gli assetti della con- trattazione continueranno ad essere determinanti per co- struire la necessaria rete di protezione sociale ed economica per i lavoratori.

Flessibilità organizzativa, nuovi orari di lavoro e profili orari più corrispondenti alle mutate esigenze organizzative, un welfare aziendale e contrattuale potenziato sempre più fruibile e soprattutto formazione e forme di retribuzione certe e a copertura di un’inflazione crescente, dovranno essere le frontiere per una contrattazione inclusiva, rispondente alle necessità dei lavoratori e dei mutati bisogni della e nella società.

Una sfida difficile e complessa soprattutto per le implicazioni derivanti dalla situazione critica che stiamo vivendo in questi giorni.

Nel 1993, sia per favorire il raggiungimento dei parametri di Maastricht per l’ingresso nella rinnovata Unione europa sia per la grave crisi finanziaria in corso in quel periodo, il sistema politico e sociale rispose con la sottoscrizione dell’accordo Ciampi; un protocollo che determinò un nuovo modello di re- lazioni sindacali e degli assetti contrattuali, la definizione di una politica dei redditi, dell’occupazione e di sostegno al sistema produttivo. Un accordo strutturale, nel solco del modello concertativo aperto con gli accordi degli anni Ottanta, che consentì al paese di uscire dal vortice dell’inflazione e dalla stagnazione.

Oggi più che mai ci sarebbe bisogno di una rinnovata disponibilità ad un confronto complessivo tra Governo e parti sociali che sia in grado di affrontare le criticità attuali: la copertura dei redditi dagli effetti dell’impennata dei costi dell’energia, investimenti su formazione per riconversioni professionali e nuove professionalità, definire un sistema di tutele contrattuali a garanzia dei lavori derivanti dalla gig economy e da nuove forme organizzative, potenziare la bilateralità e la complementarità per un welfare contrattuale sempre più inclusivo, le già citate transizioni energetico-ambientale e digitale.

Per approfondire questi temi e per discutere di nuove idee per la contrattazione abbiamo coinvolto autorevoli protagonisti della storia e del presente della Cisl, il presidente del Cnel, la vicepresidente di Confcommercio, il segretario generale della Ces, la presidente della Commissione Lavoro della Camera dei deputati, il presidente di Fondimpresa, docenti universitari e ricercatori. Cerchiamo di mettere a disposizione qualità per la ricerca di nuove proposte.