10.2 C
Roma
venerdì, 5 Dicembre, 2025
Home GiornaleLa crescita nazionale passa dal Mezzogiorno

La crescita nazionale passa dal Mezzogiorno

Mettere il Mezzogiorno al centro dell’agenda di governo è una scelta strategica: crescita, occupazione, infrastrutture e coesione nazionale dipendono dal rilancio equilibrato di tutte le regioni italiane.

Una questione strategica, non geografica

Il Mezzogiorno rappresenta, da sempre, una componente cruciale per lo sviluppo economico e sociale del nostro

 Paese. Non si tratta solo di un tema geografico ma, semmai, di una questione strategica che incide su versanti essenziali e decisivi per lo sviluppo complessivo del nostro Paese: dall’occupazione, alle infrastrutture, dall’innovazione alla coesione nazionale. Rimettere il Sud al centro dell’agenda del Governo significa anche riconoscere che la crescita del Paese passa necessariamente attraverso lo sviluppo sinergico di tutte le sue regioni.

Ridurre il divario, sostenere le comunità

Negli ultimi anni politiche mirate hanno mostrato quanto sia possibile ridurre il divario con il Nord attraverso investimenti finalizzati, incentivi all’imprenditorialità e sostegno alle infrastrutture. Tuttavia, le sfide rimangono importanti: disoccupazione giovanile, spopolamento dei centri urbani minori e carenza di servizi fondamentali richiedono interventi concreti e coordinati.

Sviluppo, innovazione e identità

Rilanciare il Mezzogiorno significa anche valorizzare le potenzialità culturali, turistiche e produttive del territorio, sostenere le nuove imprese e promuovere la digitalizzazione come volano per lo sviluppo economico. È fondamentale, al riguardo, che le politiche pubbliche siano inclusive e che tengano conto delle esigenze specifiche di ciascuna comunità, creando opportunità concrete per il benessere dei cittadini.

Mettere il Mezzogiorno al centro dell’agenda governativa non è solo, quindi, un atto di giustizia sociale ma una scelta strategica per rafforzare l’intero sistema-Paese. Investire nel Sud significa allo sviluppo dell’Italia, con benefici che si estendono dall’economia alla coesione sociale fino alla competitività internazionale. Il rilancio del Mezzogiorno deve quindi diventare una priorità chiara e concreta, supportata da politiche innovative e da una visione a lungo termine.

Non assistenzialismo, ma visione e crescita

Non passa attraverso l’assistenzialismo, il pauperismo o la politica delle mance lo sviluppo del Mezzogiorno ma attraverso un progetto di medio-lungo periodo capace di unire la giustizia sociale con lo sviluppo economico, il sostegno ai ceti popolari con la crescita. Solo così sarà possibile trasformare la potenzialità del Sud in una crescita reale, sostenibile e duratura per tutti.

Perché, come ripetevano i grandi leader della Democrazia Cristiana, il Mezzogiorno è sempre stato una “questione nazionale”. E, pertanto, lo si deve affrontare non attraverso politiche estemporanee o, peggio ancora, dettate dalla sola emergenza.