Il premier – scrive l’autore – ha molte doti e qualità, e di sicuro resta oggi l’italiano più credibile agli occhi del mondo (non solo di quello economico). Ma la sua capacità di domare il cavallo imbizzarrito della politica resta almeno dubbia.
Riproponiamo, per gentile concessione, l’articolo di Follini pubblicato in origine sull’ultimo numero (n. 28 – 14 luglio 2022) de “La voce del popolo”, settimanale della Diocesi di Brescia.
Marco Follini
C’è un modo sicuro per sbagliare le previsioni: inseguire giorno per giorno, ora per ora, cronache e vicissitudini politiche in corso d’opera. Al momento, nessuno sa se il governo durerà oppure no, se il M5S resterà in maggioranza o ne uscirà, se la legislatura avrà una fine canonica o con-vulsa. E via almanaccando.
Resta il fatto che, a dispetto di previsioni che ballano e considerazioni ancor più ballerine, alcune circostanze sembrano ripetersi. Primo. La trasformazione dei grillini da forza di protesta a forza di sistema non è riuscita più di tanto. Hanno governato un po’ con tutti e lasciato per terra una parte del loro armamentario. Ma si è acclarato ormai che la loro vocazione non è quella di governare, semmai quella di protestare governando. Che non è proprio la stessa cosa.
Secondo. I partiti nel frattempo non sono cambiati né migliorati più di tanto. La cura Draghi su di loro non ha sortito gli effetti che si speravano. Certo, governare (quasi) tutti insieme non era il massimo per nessuno di loro. E tuttavia c’era da spera-re che la crisi di sistema che stiamo attraversando li inducesse a ripensare almeno se stessi. Speranza vana, a quanto pare.
Terzo. Draghi non è una pozione magica. Certo, il premier ha molte doti e qualità, e di sicuro resta oggi l’italiano più credibile agli occhi del mondo (non solo di quello economico). Non è poco, e gliene dobbiamo essere grati. Per giunta ha azzeccato la posizione internazionale. Ed è moltissimo. Ma la sua capacità di domare il cavallo imbizzarrito della politica resta almeno dubbia.
Il pdf dell’ultimo numero de “La voce del popolo”