La profezia che non regge ai fatti
La narrativa rilanciata da Elon Musk — la “quasi estinzione” della popolazione bianca su scala mondiale — si affida a un postulato fragile. Secondo un post circolato sui social, la percentuale di “bianchi” sarebbe scesa dal 35% di un secolo fa all’8% nel 2021. Il punto è che nessuna istituzione statistica internazionale produce dati coerenti e omogenei che classificano l’umanità in “razze” globali: né Nazioni Unite, né banche dati demografiche avanzate. Il concetto stesso è metodologicamente inconsistente. Parlare di “declino dei bianchi” significa aggregare categorie etniche eterogenee, frutto di storie, culture e auto-identificazioni che cambiano nel tempo. La scienza sociale lo definirebbe un costrutto, non un parametro universale.
La demografia reale, non quella immaginaria
Le dinamiche demografiche esistono, ma richiedono rigore. In alcuni Paesi occidentali, l’invecchiamento della popolazione e la bassa natalità sono fattori evidenti. Tuttavia, questi fenomeni non autorizzano l’idea di una “estinzione” globale. La popolazione mondiale cresce nelle aree con tassi di fertilità più elevati, mentre migrazioni e mescolanze ridisegnano continuamente identità ed appartenenze. L’idea di un colore dominante che scompare è una semplificazione che ignora la storia umana: nessuna civiltà, nessun gruppo, si conserva identico a sé stesso mentre i popoli si incontrano, si mischiano, costruiscono nuovi spazi culturali.
Il pericolo delle metriche identitarie
Trasformare la demografia in un contatore razziale è un gesto politico, non scientifico. Alimenta paure profonde: minoranze minacciate, culture sotto assedio, identità da difendere contro un “altro” indefinito. È la grammatica dei movimenti sostituzionisti, che predicano la scomparsa di interi popoli per giustificare protezionismi etnici o discriminazioni preventive. La storia insegna che queste retoriche anticipano esclusione e conflitto. Parlare di “bianchi estinti” significa rovesciare il senso della convivenza democratica: la persona diventa cifra biologica, non soggetto di diritti.
Il compito di chi informa
Il punto è respingere l’uso ideologico dei numeri. Sostenere che l’umanità debba contenersi dentro “recinti cromatici” significa dimenticare che l’Europa ha costruito la sua forza nella commistione. La democrazia liberale regge quando riconosce che la dignità umana è indisponibile: non si misura, non si pesa, non si classifica. Musk ha il diritto di provocare. Ma chi vive di responsabilità pubblica — media, istituzioni, comunità politiche — ha il dovere di smontare le scorciatoie. La scienza non annuncia estinzioni, piuttosto chiede maturità. La civiltà occidentale non si difende contando pigmenti, bensì garantendo libertà, uguaglianza e giustizia.

