La destra merita di essere sconfitta

Il voto di oggi e domani può aiutare l’Italia e l’Europa a non smarrire la strada dello sviluppo, della solidarietà, della pace, del rispetto per ogni persona e per il pianeta.

A quanto pare non solo la sanità, ma in questo fine-campagna elettorale anche altri temi stanno entrando nella “decretazione della disperazione” del governo Meloni. Dopo la presunta eliminazione delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie (annunciata ora per il 2025, ma che non vedrà luce neanche nel 2026…) è arrivata anche la social card per chi è in difficoltà, a cominciare molto probabilmente proprio da quelle persone alle quali lo stesso governo ha tolto l’utile sostegno del redito di cittadinanza. Ma oggi, in prossimità delle elezioni e nonostante il trionfalismo dei successi sbandierati dalla Meloni, ci si rende conto che esiste una crescente situazione di povertà diffusa. 

Questa ritrovata sensibilità del governo sarebbe una buona notizia, se non fosse accompagnata da un inevitabile sospetto di strumentalizzazione a fini elettorali, visto che siamo a poche ore dal voto europeo e che si tratta di questioni che non si sono aperte improvvisamente in questi giorni.

Alla Meloni dobbiamo ricordare che tra le persone in situazione di bisogno ci sono anche tanti lavoratori e lavoratrici che hanno retribuzioni vergognose che non gli consentono di vivere dignitosamente. In situazione di bisogno ci sono proprio quei lavoratori che avrebbero la necessità di essere tutelati da un salario minimo. Esattamente quel salario minimo al quale il governo si è opposto, proprio quel salario minimo sul quale il governo Meloni ha dichiarato che non è una priorità; forse per loro, ma non certo per chi si ritrova costretto a lavorare per tre o quattro euro l’ora senza i fondamentali diritti che spettano a chi lavora. 

Ma la destra è questo e come da tradizione “tira dritta” per la sua strada, che è sempre meno la strada sulla quale cammina il paese reale, quello che fa la spesa tutti i giorni, che va a fare benzina per poter lavorare, che cerca invano un appuntamento con una struttura sanitaria pubblica o che ha i figli in una scuola pubblica fatiscente. Il voto di oggi e domani può aiutare l’Italia e l’Europa a non smarrire la strada dello sviluppo, della solidarietà, della pace, del rispetto per ogni persona e per il pianeta che ci è affidato come “casa comune”.