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mercoledì, 19 Novembre, 2025
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La fragilit che non si rompe, Elisabetta Di Maggio alla GAM Torino

Torino, 19 nov. (askanews) – C’ una anomalia affascinante nel lavoro di Elisabetta Di Maggio, l’artista veneziana che da anni indaga le relazioni, i circuiti e le trame della nostra esistenza: le sue opere hanno una resistenza e una forza che sembra in contrasto con la fragilit dei materiali che usa, e la bellezza di questa anomalia che la “percepiamo”, ma non la “sentiamo”, perch poi l’opera completa e compiuta in s. La GAM di Torino le dedica oggi una mostra antologica, curata da Chiara Bertola e Fabio Cafagna e significativamente intitolata “Frangibile”.

“Frangibile – ha spiegato l’artista ad askanews – non debole, perch potrebbe essere confuso, e non solo frangibilit dei materiali, io uso tanti materiali che sono materiali molto fragili, diciamo cos, per non si tratta solo dei materiali, anche la frangibilit di un pensiero, la frangibilit di una relazione, e frangibile per me la ricerca del punto di equilibrio e dello stare in equilibrio in relazione al fuori di me. E lo faccio appunto attraverso l’uso di di materiali che stresso, senso che li porto fino a un punto di rottura ipotetico che per non si rompe”.

Pareti di carta velina, saponi intagliati, mosaici di vetro, porcellane sottilissime, elementi vegetali, francobolli sovrapposti: le opere hanno spesso una carica magnetica che va al di l dell’oggetto come tale e, come dice lei stessa, e si inserisce nel flusso del “continuo universale”. La mostra torinese, poi, anche un percorso dentro tutta la carriera dell’artista.

” un po’ come ripercorrere tutto il tempo che trascorso – ha aggiunto Elisabetta Di Maggio – che sono trent’anni, quindi un’emozione forte, che per penso che alla fine abbia una coerenza e questo importante per me”.

Articolata in sei stanze della GAM, “Frangibile” parte della Terza Risonanza del museo e resta aperta al pubblico fino al 1 marzo 2026.